Ecco la trama del romanzo di Alberto Garlini “La legge dell’odio” che già sta facendo discutere e i cui diritti sono già stati acquistati da Gallimmard.
Dolente, osceno, irrimediabile.
Il romanzo che per la prima volta svela il fascino e l’orrore della violenza nera.
Per il ventenne Stefano Guerra la violenza è bellezza e l’odio una legge nuovissima e antica.
C’erano anche lui e i suoi camerati a combattere contro la polizia in un lontano giorno del 1968, in Italia, a Roma, a Valle Giulia. Da quel giorno la vita del giovanissimo neofascista coincide con l’illusione della rivoluzione e l’asservimento reale a ogni potere, fino alla strage. E mentre prosegue il suo percorso di carnefice, sempre più disilluso, intorno a lui si snoda una storia che non avevamo mai letto. La storia segreta delle trame nere in Italia negli anni dal 1969 al 1972.
Una storia che si apre oggi a prospettive sconfinate e inquietanti. Perché mai un romanzo aveva saputo ritrarre con tanta forza il fiume selvaggio che scorre sotto la storia, le credenze, la politica.
Ed è sempre sul punto di tornare, sotto i nomi più nuovi. E il suo cuore è sempre quello, batte anche in ciascuno di noi.
Alberto Garlini ne circoscrive, con precisione chirurgica, la sfuggente forma, raccontando il destino di personaggi umanissimi e veri, travolti come pagliuzze nella corrente, dall’Italia al Sudamerica e al mondo.
In uscita a metà gennaio per Einaudi (pp. 816, € 22,00)