Due figure dominanti che testimoniano di un’Italia aperta al mondo circostante, non accecata da futili furori nazionalistici, nutrita da una cultura universale, non chiusa al nuovo e allo «straniero», come disgraziatamente capita in questi tempi. Sono Italo Svevo, di cui oggi ricorrono i 150 anni della nascita, scrittore che racconta l’individuo centroeuropeo ammiratore e detrattore dell’Italia nel suo italiano sbilenco. E un altro grande manipolatore della lingua letteraria italiana, lo scrittore e ingegnere Carlo Emilio Gadda, un vero giocoliere dell’italiano letterario e dialettale (Giorgio Pressburger, 19-12-11, pag. 30, Corriere della Sera)