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Un provocatorio concorso letterario: "La vita di un senza dimora"

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La nostra sola giustificazione, se ne abbiamo una, è di parlare in nome di tutti coloro che non possono farlo.

Albert Camus, L’artista e il suo tempo.

Il coordinamento romano è lieto di lanciare la seconda edizione del nostro acclamato e provocatorio concorso letterario sui generis: “La vita di un senza dimora”.

Anche quest’anno, per questa edizione, il concorso prevede due sezioni: Narrativa e Poesia. Anche quest’anno [e per sempre] è [e sarà] gratuito.

Ma cosa pi importante è il premio. Il premio più prestigioso che concorso abbia mai avuto. Il premio che nessun concorso letterario ha il coraggio di dare: la partecipazione! Avete capito benissimo: chiunque parteciperà avrà vinto per il fatto stesso di aver inviato il proprio testo sulle persone senza dimora. E’ un premio democratico, come potete vedere!

Ma attenzione è anche una responsabilità: non c’è premio che non vada conquistato, infatti. Perchè scrivere impone un’attenzione alle cose, alla realtà e al messaggio da non sottovalutare. Il tema poi è pericoloso: la banalità è in agguato dietro l’angolo della nostra immaginazione. Il rischio di essere scontati si nasconde nei tombini dei sentieri dei nostri intrecci. Perchè come diceva Primo Levi “Ma può anche capitare che uno scriva delle cose, appunto, pasticciate e inutili (e questo accade sovente) e non se ne accorga o non se ne voglia accorgere, il che è ben possibile, perché la carta è un materiale troppo tollerante. Le puoi scrivere sopra qualunque enormità, e non protesta mai: non fa come il legname delle armature nelle gallerie di miniera, che scricchiola quando è sovraccarico.” Quindi attenzione a non prendere il premio solo nella forma, ma anche nella sostanza. Attenzione al nostro carico di legname interiore.

E’ necessario quindi informarsi, molto. Conoscere, tanto. Riflettere, abbastanza.

Ma questi moniti non devono scoraggiare, tutt’altro. Devono essere la scintilla che darà fuoco al vostro ardore per la scrittura e i temi impegnati.

Noi siamo qui, in attesa delle vostre storie e delle vostre poesie. Noi siamo qui, non a giudicarvi, ma a sostenervi. Tanto il premio lo avete già vinto!

La casa di cartone e Sul romanzo indicono la  II Edizione del primo concorso letterario che premia esclusivamente la buona volontà: “La vita di un senza dimora”. Infatti l’unico premio, per tutti, sarà la partecipazione stessa al concorso. Perché? Semplice: riflettendo seriamente sulle condizioni di vita delle persone che vivono in strada non solo sarai più informato sul problema, ma ti avvicinerai al mondo dell’emarginazione con più consapevolezza. Scrivendo poi un testo su tutto ciò sensibilizzerai gli altri su uno dei disagi più tristi delle nostre metropoli.

Qui il bando di concorso.

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