“Mi piaceva pensare che i problemi dell’umanità potessero essere risolti un giorno da una congiura di poeti: un piccolo gruppo si prepara a prendere le sorti del mondo perché solo dei poeti ormai, solo della gente che lascia il cuore volare, che lascia libera la propria fantasia senza la pesantezza del quotidiano, è capace di pensare diversamente. Ed è questo di cui avremmo bisogno oggi: pensare diversamente”.
Difficile non pensare a Tiziano Terzani, a questa sua ormai celebre dichiarazione rilasciata nell’ultima intervista divenuta un libro, un film e, soprattutto, un testamento morale, “Anam il senza nome”. Essendo, per l’appunto, dei poeti, ci permettiamo persino di sognare che questa sua frase sia un po’ anche una profezia e che in qualche modo ci riguardi, alla vigilia della partenza della nostra Freccia della poesia.
Ma noi non ci sentiamo, e non vogliamo essere, un piccolo gruppo di congiurati. Speriamo di ritrovarci in tanti sul treno che sabato 6 dicembre, attraverserà l’Italia da Napoli a Milano, riempiendo di poesia e musica tutte le stazioni. Ma siamo anche consapevoli che riportare la parola poetica in mezzo alla gente non sia un’operazione dall’esito scontato: ci sarà chi ci accoglierà con gioia ed entusiasmo, probabilmente, e chi invece tirerà dritto verso la meta che si è prefissato di raggiungere per il ponte dell’Immacolata, magari persino un po’ seccato per aver incrociato sulla sua strada un’orda di creativi. Le idee, soprattutto quelle buone, hanno bisogno di tempo per crescere, come quei poemi della natura che sono gli alberi. E la Freccia della poesia è soltanto la prima azione finalizzata a risvegliare l’Italia attraverso la cultura, e in particolare la poesia, promossa dall’associazione Camminarte, appena costituita da tre “congiurati”, per continuare a scherzare con Terzani, di varie parti d’Italia, accomunati dalla passione per la musa cara a Dante: il sottoscritto, comasco, Flaminia Cruciani di Roma e il barese Gianpaolo Mastropasqua. Il nostro progetto, un Grand tour poetico che vuole andare alla riscoperta dei luoghi e, ancor più, dei non luoghi della bella, e un po’ addormentata, Italia, ha trovato subito un’importante sinergia e collaborazione con il Progetto Mitomodernista lanciato di recente da Tomaso Kemeny, indomito leone della poesia italiana ed europea.
La Freccia della poesia, nel concreto, è un treno che percorrerà lo Stivale portando la poesia come un dono natalizio nei non luoghi: le stazioni ferroviarie. Si fermerà in ogni scalo previsto dal Frecciarossa (Napoli, Roma, Firenze, Bologna e Milano) per leggere e suonare, ogni volta per circa un’ora, fra i viaggiatori in transito.
Il poetico convoglio partirà da Napoli la mattina del 6 dicembre alle 9,10 e ad ogni stazione saliranno altri autori per arrivare la sera a Milano, dove il percorso si concluderà nella galleria Vittorio Emanuele, luogo reso leggendario dalla “Rissa in galleria” di Umberto Boccioni (1910, opera ora custodita nella Pinacoteca di Brera), raffigurazione pittorica che evoca un’azione futurista del primo Novecento, finalizzata come tante altre a interrompere il sonno dei poeti e degli artisti e, per loro tramite, quello del Paese. La “Freccia della poesia”, a sua volta, punta a riportare la locomotiva della cultura sui binari dell’Italia, per lanciarsi assieme alle altre componenti della società verso un futuro tutto da costruire, oltre la crisi di valori che ha permeato l’ultimo ventennio e che appare ben più inquietante e radicata di quella economica. Questi gli orari della “Freccia della poesia”: Napoli partenza ore 9 arrivo a Roma ore 10,10; Roma partenza ore 11,20 arrivo a Firenze ore 12,51; Firenze partenza ore 14,30 arrivo a Bologna ore 15,35; Bologna partenza ore 16,38 arrivo a Milano ore 17,40.
Tutti i poeti e i musicisti possono partecipare, inviando un’e-mail di adesione a grandtourpoetico@gmail.com. Bisogna specificare: nome cognome, da quale stazione si intende partire e i recapiti. Ogni autore dovrà travestirsi poeticamente e selezionare alcuni testi di poeti della tradizione e tre testi propri da leggere nelle stazioni. I musicisti faranno libere esibizioni. Ogni partecipante, inoltre, porterà con sé alcuni testi poetici suoi o della tradizione da offrire ai viaggiatori in dono, con l’intestazione: “Un dono dritto al cuore: Freccia della poesia 6 dicembre 2014, fight for beauty!”.
“La Freccia della poesia” come detto, annuncia anche la prossima partenza del Grand tour poetico, che prenderà il via nel 2015 in una data e da un luogo fortemente simbolici: il prossimo 21 marzo, giornata mondiale della poesia ma anche compleanno di Alda Merini, da Como, “porta d’Europa” da cui tradizionalmente partivano i Grand tour dell’Ottocento, quelli dei Goethe e degli Stendhal, nonché città di cui è originaria la famiglia Merini e dove esiste uno straordinario ex manicomio, sorta di mondo a sé stante immerso in 300mila metri quadri di parco, ideale per ospitare la prima tappa dedicata al tema “poesia e psiche”.
Il Grand tour, mosso dall’intenzione di riportare la poesia alla gente, come elemento vivificante non solo delle coscienze, ma anche dei luoghi e delle nostre vite, proseguirà scegliendo sempre location e date di particolare significato: tra le altre, Torino ospiterà “poesia e cinema”; il Salento “poesia e migranti”; la Sardegna “poesia, natura e lavoro” …
Ma, tornando alle parole di Terzani, il sogno ci piace molto di più della congiura, e speriamo di condividerlo con un numero sempre crescente di sognatori come noi, di giorno i giorno, di tappa in tappa, di funzionare anche da collante tra le tante realtà poetiche e letterarie già presenti e attive in Italia. Che sia in treno, sui bus, in bicicletta, a piedi, o persino sugli idrovolanti – tutti mezzi che utilizzeremo nelle nostre prossime iniziative – saltate a bordo e fate la vostra parte.
Pietro Berra
Per info:
Pietro Berra 3298653730
p.berra@laprovincia.it