CORO MATTUTINO
29 marzo 2010
Da che il tempo è cambiato mi desto
Ogni mattina al coro degli uccelli
Già prima che cominci lo sogno
Forte, roco, sfrontatamente alto
.
E una volta mi alzai e scostai la tenda
Pensando che premessero atterriti
Contro il vetro come passeggeri
Ma il giardino era vuoto, notte fonda
,
Non un raggio di luce all’orizzonte
E tuttavia strillavano non visti
Tra le nebbie, terribilmente
Migliaia di piccoli evangelisti
.
Quasi avessero una brace in gola
Cantavano dal male, dissonanti
Come si addice solo al mondo buio
Dell’insonne e dei viandanti
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L’inglese Sasha Dugdale (1974), traduttrice dal russo e condirettrice della rivista Modern Poetry in Translation, si è affermata come una delle voci poetiche più interessanti del panorama europeo con tre raccolte. Dall’ultima (Red House, Carcanet 2011) ho tratto DAWN CHORUS / March 29, 2010 /// Every morning since the time changed / I have woken to the dawn chorus / And even before it sounded, I dreamed of it / Loud, unbelievably loud, shameless, raucous // And once I rose and twitched the curtains apart / Expecting the birds to be pressing in fright / Against the pane like passengers / But the garden was empty and it was night // Not a slither of light at the horizon / Still the birds were bawling through the mists / Terrible, invisible / A million small evangelists // How they sing: as if each had pecked up a smoldering coal / Their throats singed and swollen with song / In dissonance as befits the dark world / Where only travelers and the sleepless belong
Su Le Parole e le Cose ne era apparsa una versione straziante di Federico Italiano, che compariva come curatore di “un’antologia della giovane poesia europea” prevista in uscita per il 2019 presso la Hanser di Monaco. Nei commenti venivano segnalate parecchie sviste, ma la redazione di lplc decise di chiuderli facendo prevalere sulla verità l’amicizia. Chissà poi quanto contò la voglia di comparire antologicamente (in redazione i giovani poeti non mancano). E pensare che due redattori (Franco Buffoni e Damiano Abeni) sono anglisti affermati…
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* Le orecchie sono quelle dell’ascolto, del mercante, del vangelo e soprattutto delle pagine. La particolarità di codeste orecchie è che, invece di farle sui libri suoi, db le fa su quelli rinvenuti in biblioteca. Ne vengono: lì un segnalibro per il successivo utente; qui un passaparola per il possibile acquirente – due azioni poetiche in uno dunque, ovviamente gratuite . Le precedenti Orecchie qui, qui e qui .