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Firmamento. Intervista alla Redazione della rivista

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Firmamento è una rivista giovanissima, non ha nemmeno un anno. I due fondatori hanno le idee molto chiare – fiction, brevi saggi e curiosità letterarie – e mandano il numero via email, così non si perde alcun numero.

Cosa vi ha spinto a creare una rivista letteraria? E quanto tempo fa è successo?

Negli ultimi anni sono nate moltissime riviste. La rete ha facilitato le cose, certo, ma nell’aria si respira voglia di sperimentare e di creare quel sottobosco di cui il mondo editoriale e gli esordienti hanno bisogno. Per dire, a Milano, al Book Pride 2018, c’era un bellissimo banchetto dedicato alle riviste indipendenti. C’erano The FLR, EFFE, Carie, Colla, Cadillac, L’Indiscreto, Tina… Erano bellissime da vedere. La prova che c’è voglia di fare e di mettersi in gioco. Firmamento è nata nell’autunno del 2017, ma nella mente di uno di noi (Danilo) era presente già da tempo. La gestazione è stata lunga, perché stavamo cercando una formula che ci piacesse. Quando, alla fine, abbiamo optato per la newsletter, nel giro di un mese siamo andati online. Riguardo al vero e proprio perché, rispondiamo fra qualche domanda.

Prova a definire la vostra rivista in poche parole.

Firmamento è una newsletter letteraria bimensile che spediamo agli iscritti ogni due settimane. La composizione è variabile: pubblichiamo fiction, brevi saggi e curiosità.

Quanti numeri sono già stati pubblicati e quando uscirà il prossimo?

Nel momento in cui rispondiamo a questa domanda abbiamo pubblicato sette numeri (due al mese; siamo partiti a gennaio 2018). Inviamo il numero di martedì, alle ore 12.

Cosa cercate e pubblicate? Racconti, estratti, poesie? Avete un genere o delle regole precise?

La nostra proposta si articola in tre sezioni: Meteore (testi di narrativa breve, non superiori alle 5 mila battute), Supernove (testi di narrativa più lunghi, fino a 15 mila battute) e Telescopio (sezione dedicata alla non fiction; anche in questo caso non più di 5 mila battute). Abbiamo anche una piccola sezione dedicata alle curiosità, che in genere scriviamo noi, si chiama Buco Nero. Non abbiamo delle vere e proprie regole, ma di solito operiamo in due modi: primo, valutiamo le proposte che ci arrivano via mail; secondo, chiediamo ad autori che conosciamo di scrivere un pezzo per noi. A breve inseriremo anche un brano estratto da una raccolta che uscirà fra alcuni mesi. Ci piace essere elastici, ecco.

Cosa deve fare un autore per convincervi a pubblicare un suo lavoro?

Per prima cosa ci piacerebbe ricevere delle mail complete, che raccontino qualcosa sull’autore, sul testo e sul perché hanno scelto proprio Firmamento. Questo, purtroppo, accade raramente. Quanto al pezzo, deve piacere a entrambi. Questo è il solo e unico scoglio. Se uno di noi due è dubbioso, scartiamo il pezzo. Infine, ci piacerebbe ricevere testi arditi… che abbiano, per così dire, un’anima. E, ovviamente, guardiamo alla forma con particolare attenzione. Non ci piace la sciatteria letteraria e il pressapochismo.

Pubblicate anche in cartaceo? Se sì, dove si può trovare la vostra rivista?

No, per ora non abbiamo ancora pensato a un cartaceo. Forse lo faremo in futuro, perché non si può mai sapere dove una rivista possa condurre…

Qual è la soddisfazione maggiore o inaspettata che vi ha dato la vostra rivista?

All’inizio la maggiore soddisfazione è stata ricevere le prime proposte, constatando fra l’altro che una buona percentuale di queste era di qualità. Ora ci piace molto leggere come viene presentata la rivista sui social da chi abbiamo deciso di pubblicare. Spesso le parole sono di elogio, e questo ci fa molto piacere, perché sono commenti di autori che riteniamo validi e la cui opinione sul nostro lavoro ci interessa. E poi, ovviamente, le interviste. Questa è la seconda: rispondere a domande sulla nostra piccola creatura ci fa stare bene e stuzzica il nostro orgoglio.

Cos’è che vi ha fatto davvero cascare le braccia?

Ci dispiace molto ricevere proposte in cui il testo è inserito nel corpo della mail, senza che ci sia una riga di presentazione o una firma ad accompagnarlo. Questa modalità di presentazione dei lavori letterari proprio non ci piace. I motivi sono due: primo, non ci permette di capire chi sono le persone che interagiscono con noi, come ci hanno scoperti e perché vorrebbero che le loro proposte finissero su Firmamento; secondo, è indice di poca cura e non ci invoglia a leggere il testo.

Cosa ti/vi spinge ad andare avanti in questa attività così poco (o per nulla) produttiva?

Sapevamo fin dal principio che Firmamento non sarebbe stata una gallina dalle uova d’oro. Al contrario, sapevamo che la rivista avrebbe risucchiato energie e tempo senza rendere nulla sul piano economico. Una specie di buco nero, per restare in “tema stellare”. A dirla tutta, siamo stati noi a impostarla così. Il ritorno c’è. Ma non è monetario. Forse è la visibilità di cui parlava una caustica vignetta di Zerocalcare. In poche parole, ci serviva un banco di prova. Collaudare la nostra disciplina, testare le nostre capacità come editor, valutare la portata delle nostre azioni in quel campo di battaglia che è il panorama editoriale, comprendere la nostra capacità di selezionare un testo e lavorarlo fino a metterlo a disposizione di un lettore… ecco, questo è il ritorno al quale puntavamo e che stiamo ricevendo in questi mesi. Stiamo crescendo, numero dopo numero.

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