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Ultima Edizione, Storie nere dagli archivi de “La Notte”

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Edizione straordinaria! Edizione straordinaria!”

Fine pomeriggio: nei mezzanini della metropolitana, sotto i portici di Corso Vittorio Emanuele, ai semafori e davanti alle edicole, giungeva l’eco degli strilloni.

Dal 1952 al 1995, anche se l’epoca d’oro arriva fino al 1979, sotto la direzione del suo fondatore Nino Nutrizio, e poi ancora fino al 1984, con Livio Caputo. 

ULTIMA EDIZIONE” si muove in questo arco di tempo, attingendo al vasto archivio fotografico de “La Notte”, basti pensare che per realizzare il volume (nato inizialmente come progetto di ricerca) i curatori hanno passato in rassegna oltre 13.000 negativi tra i 150.00 dell’intero repertorio. Una lunga stagione in cui le immagini, per ragioni e stili diversi, fecero la fortuna di altre testate, come “Epoca” o “L’Europeo”.

Negli anni Cinquanta e Sessanta “La Notte”, quotidiano dichiaratamente popolare e conservatore, fu protagonista di un grande successo editoriale, arrivando a vendere ben 250mila copie giornaliere in tre edizioni, la prima alle 11 di mattina, le atre due alle 2 e alle 5 del pomeriggio.

La cronaca nera era il vero asso nella manica del giornale, con i titoloni urlati e le fotografie in primo piano, ma “La Notte” era un riferimento anche per la “borsa-valori”, come si chiamava allora, con le contrattazioni a ogni fine giornata, e per tutti gli appassionati di cinema, con i film raccontati mirabilmente in poche righe e le valutazioni di critica e pubblico restituite a stellette e pallini. Un tipo di giornalismo fondato sulla velocità e la brevità delle notizie, inedito per l’Italia di quegli anni, in cui l’aspetto fotografico era essenziale.

ULTIMA EDIZIONE” è un libro-documento in cui emerge un dato ossessivo e voyeuristico legato al crimine e ai suoi sfondi, come scrive Andrea Bellavita nella post-fazione. Sono centinaia di immagini che compongono un affresco lungo 30 anni, un viaggio visivo che riassume il cono d’ombra della violenza e del disagio, dentro e intorno ai fatti che hanno il comune denominatore del sangue: molte sono forti, quasi destabilizzanti, altre sembrano uscite da un cotè post-neorealistico, che nell’Italia di quel trentennio sembra non esaurirsi mai.

Storie di miserie nascoste, lancinanti. Le sezioni del libro sono esplicite: “Aggressioni e ferimenti”, “Rapine”, “Prostituzione”, “Droga”, “Incidenti”, “Reati vari”.

La successione delle immagini, in un bianco e nero di grande potenza evocativa, ben stampate e in formato adeguato (qualcuna è virata magenta, a conferire un segno iconograficamente puntuale), si snoda come un film-documento che racconta le cupezze dello sprofondo umano senza dare scampo al lettore: non ci sono compromessi intellettualistici, è verità nella sua natura cruda, essenziale.

Per tutti gli amanti della letteratura noir e gialla è imperdibile.

Nelle ultime 50 pagine, nella sezione “fine bobina” (l’intenzione filmica è dichiarata), un sommario ragionato e corredato da alcuni contributi e interviste che chiudono il cerchio in modo esemplare.

Recensione di Claudio Sanfilippo a ULTIMA EDIZIONE Storie nere dagli archivi de “La Notte” (Milieu Edizioni, Milano), a cura di Salvatore Garzillo, Alan Miglio, Luca Matarazzo. Progetto grafico di Beppe Del Greco, pagg. 346, € 39.

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