La mimosa ha lasciato dissolvere il suo giallo fiorire, cala il sole dietro il colle, nel campo i bambini giocano ancora.
Le gambe sporche di terra, le guance rosse, nell’aria i colpi sordi ad una palla e le loro grida, gaie rondini in volo.
L’orologio segnava i nostri undici anni compiuti da poco.
Felici.
Felici fino a quel pomeriggio in cui G. fece il suo ultimo salto.
Capimmo che si muore davvero.
Il gioco finito.
Il cielo mutato.
Il campo come un Golgota.
E i nostri undici anni divennero cento.