Eclettico autodidatta dalla spina dorsale alla materia cerebrale, Matteo Samuel Chamey aka Vertigo penetra nella società a soli 17 anni sfondando le porte del mainstream italodance con una fiera e proficua collaborazione amichevole sulla sponda Brescia-Milano-Torino (Gigi D’Agostino). Nel mentre seleziona brani elettronici per le nascenti webradio tedesche, organizza meeting per le prime forum-community nascenti nel mondo del fanatismo musicale (2002), viviseziona dischi per il defunto Moonlight.tk apripista per l’imminente collaborazione con Rockerilla (ad oggi sin dal 2005), saltellando tra sonorità dark con Rosa Selvaggia e introducendo di fatto l’elettronica a pieni giri nel mondo della carta stampata d’autore (Rockerilla). Il mondo obscure lo trascina con Ritual in una profonda vivisezione del mondo dark (fuori e dentro la musica), trampolino di lancio per ficcare il naso anche nel primo storico sito horror italiano Horror.it (2007). Una piccola parentesi per la fanzine Visitors (2008) lo introduce tra le braccia interessate di riviste dallo spessore archeo-storico (civiltà antiche, astronomia, ufologia, esoterismo). La collaborazione per la sezione musica e arte di Libero-quotidiano ispessisce la preferenza per contenuti mai superficiali, portandolo di lì a breve a intraprendere anche una breve parentesi politica con la candidatura alle comunali milanesi del 2016 sotto la bandiera di Fratelli d’Italia. Dal 2018 saggista cinematografico per la collana INLAND di Bietti Edizioni. Eccolo a Satisfiction, come filologo tessitore di trame e studioso del mondo circostante (donne comprese) perché tutto il suo percorso nasce e procede come analisi socio-culturale del nostro mondo perverso.