Il suicidio di Stefan Zweig e della moglie Lotte Altman, ritrovati cadaveri in Brasile nel 1942, è circondato da un alone di mistero e non sono poche le incongruenze svelate nel libro di Dominique Frischer “Stefan Zweig. Autopsie d’un suicide” edito da Ecriture. Lo scrittore austriaco esule in Sud America, definito dai nazisti “l’intellettuale ebreo più pericoloso”, è il protagonista della biografia “Stefan Zweig. Le voyageur et ses mondes” a cura di Serge Nemetz edito da Belfond.
Benché Claudio Magris abbia definito Zweig “un umanista in ritardo”, il dibattito sul suo sogno di un’Europa cosmopolita e “erasmiana” è acceso ed attuale.
(Francesco Perfetti, 27-12-2011, il Giornale pag 29)