Un pacchetto di sigarette, due amici fumatori. Qualche anno fa Giorgio Terruzzi si trova a Bellano, sul lago di Como, nello studio del suo amico pittore Giancarlo Vitali, entrambi sono fumatori veri. Spengono una sigaretta all’unisono e sempre all’unisono, nell’ultimo cerchio azzurrino, salta fuori l’idea dal mazzo: fare un libro insieme dedicato al fumo, le parole di Giorgio e le visioni di Giancarlo.
Il titolo potrebbe ingannare, perché non si tratta di un libro che incoraggia a fumare.
È però certamente un originalissimo “elogio del tabacco”, per via di certe misteriose emoglobine che la nicotina mette in circolo quando il gesto del fumatore prende forma.
E per ogni fumata c’è un perché, nel bene e nel male: la sigaretta perfetta e la sigaretta inutile, quella nevrotica e quella meditativa, quella dimenticata e quella che forse è l’ultima ma forse no.
Così il pretesto dei due amici diventa un viaggio scandito da venti sigarette, inaugurato di prima mattina, ore 6:45, quando il mondo si sveglia e la luce chiama alle cose da fare, inesorabile. E appare subito come un dovere quello di dare e darsi qualche risposta, o almeno un segno di vita interiore, un riflesso vitale, qualcosa che somiglia al farsi compagnia. Va così per le altre diciannove sigarette del pacchetto immaginario (mica tanto), e per ciascuna c’è un segno preciso dell’orologio, e insieme a quello uno stato d’animo, un pensiero, e un quadro di Giancarlo Vitali che ti prende per mano.
Ansie, fatiche, gasamenti, spinte e frenate, una valigetta ventiquattrore con dentro ciò che serve per un viaggio breve, una biografia da leggere nell’attimo per conquistare una memoria e un ascolto di sé, come una specie di esercizio spirituale scandito dalle volute di fumo che si perdono sempre troppo presto, e richiamano la ripetitività del gesto, una necessità per scavare ancora un poco, hic et nunc.
E insieme alle parole di Terruzzi e al suo stile narrativo dritto, che gioca sempre la sua partita scommettendo sulla prossimità, i quadri di Vitali, tecnica mista su carta, con qualche angolo bruciacchiato per distrazione desiderata, quasi a sostenere una caducità spensierata, lieve. Un tratto che certifica il dato conviviale del fumo, che sarà dannoso e tutto quello che volete, ma può avere anche un suo valore profondo, vitale.
Nell’era dei divieti e delle burocrazie selvagge, delle autorizzazioni ministeriali e delle segnaletiche impazzite, Pro-fumo è, mica tanto paradossalmente, una lettura disintossicante, una boccata d’aria fresca.
Da segnalare l’edizione di bellezza esoterica in tiratura limitata, stampata in monotype dalla prestigiosa tipografia d’arte Campi 1898.
Claudio Sanfilippo
Recensione di Claudio Sanfilippo al libro Pro-fumo di Giorgio Terruzzi, illustrazioni di Giancarlo Vitali, Cinquesensi 2019, pagg. 96, euro 18.