Madre di me stessa, nel mio liquido amniotico vivo esistenze come quadri.
Film muti.
Scrivo parole scarne per adornare i vuoti e mi invento medico di ogni male per addolcire la malinconia degli autunni.
Avrei voglia di partire per valutare la distanza dal quotidiano.
E mi chiedo se la ricerca dei tuoi occhi è un vizio, un regalo superfluo o un estremo bisogno.