Dopo una settimana di sosta, in una autoquarantena che mi sono imposto per miei pregressi e cronici che bene non si accoppierebbero col nuovo Corona, riprendo la mia protesta contro gli editori, soprattutto di poesia, regalando a voi lettori di Satisfiction le mie poesie.
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5
Ci vuole tanta pazienza nel perderti
E poi tanto coraggio per non rivederti più
E’ come una specie di destino
Che ci riporta al sangue dell’infanzia
Il percorso sottile e diretto
Lo vedi, tutto è perfetto
Tutti gli sbagli della vita cancellati in un momento
Tutto l’affanno delle scelte che diventa fallimento
E nodi alla gola fazzoletti nel vento
La fine è democratica senza un difetto,
lo vedi, tutto è perfetto.
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6
Perfetto il salto.
Perfetto il disegno sull’asfalto.
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7
Abitiamo a due passi.
A due estasi di differenza
A due estati di distanza
L’assenza nelle stanze separate
Dalla stanchezza e dal dolore
Dalla disillusione della trasparenza
Di sentimenti non detti e malcelati
Dalla nostra inquietudine
Io dovetti attraversare l’inverno
L’inferno dell’apolide
Per lasciarci in un addio sarcastico
Come qualcosa di fantastico
Non vissuto.
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La poesia che segue è stata scelta da Fabrizio De Andrè come inizio di un notturno. Qui la versione incipitaria:
8
Sono un’ombra inquieta
Dentro la tua ombra
Dove mi è lento
Trovare ancora asilo.
Troverai lucide tracce di diamante
Nella luna dissennata di carbone.
© Oliviero Malaspina
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