Ammesso che esista, l’equilibrio interiore è una costante ricerca che si sviluppa in modo unico per ogni individuo, e non è neanche tanto riproducibile in epoche diverse della vita della medesima persona: queste le interessanti premesse per il nuovo libro di MariaGiovanna Luini La via della cura. Ventitré passi per superare le prove della vita e ritrovare l’equilibrio, appena uscito per Libri Mondadori (pagg. 27. Euro 20).
MariaGiovanna Luini si occupa di persone che stanno male o (come si legge in questo libro) che sono state male nel recente passato: unisce la competenza da senologa all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, dove per anni è stata l’assistente medico di Umberto Veronesi in Direzione Scientifica, alla specializzazione in psicoterapia psicosomatica con la guida di Raffaele Morelli. Dal guru Veronesi al guru Morelli, MariaGiovanna Luini ha incontrato e incluso nella propria formazione sciamani, operatori olistici internazionali, laureati in medicine non occidentali: è diventata Master Reiki e ha approfondito le pratiche di cura afroamericane, ha scoperto la meditazione e l’ha applicata alle abitudini assai poco spirituali del panorama sociale dell’Europa.
Nella sua visione l’essere umano è un insieme complesso di energie che, a più livelli vibratori, formano il corpo fisico e i pensieri, le emozioni, le aspettative, la realizzazione di sé. Ciò che di noi appare agli occhi del mondo è una forma, ma l’essenza vera è un’energia creatrice che può diventare una voce-guida.
Prima o poi ci siamo chiesti quanta psiche esistesse nella genesi di una malattia, e quanto un lutto o un forte trauma contribuissero a farci ammalare: l’ipotesi della “Via della cura” è che non sia possibile separare corpo e mente, emozioni e fisiologia; se vogliamo guarirci da un tormento (legato o meno a una malattia fisica) dobbiamo cambiare prospettiva, rivolgere lo sguardo dentro di noi e ascoltare la voce del Guaritore interno.
Secondo MariaGiovanna Luini ognuno di noi possiede una saggezza profonda che può orientarci e accompagnarci: lei chiama questa saggezza il Guaritore interno, una specie di GPS che, nelle condizioni più diverse, sussurra l’opzione migliore, la svolta a sinistra o a destra, il silenzio o la parola. Che poi non è neanche tanto una novità: quante cose sappiamo senza averle lette o ascoltate da altri o studiate? Quanto conosciamo di noi stessi in quella parte oscura ma efficace che alcuni localizzano istintivamente nella pancia, altri nel cuore, altri ancora dietro le orecchie o nella testa?
Il libro di MariaGiovanna Luini si concentra sulla nostra capacità di “sentire”, il baluardo nei confronti di una razionalità che, pure utile, non può esaurire la nostra esigenza di vivere in equilibrio e in salute. Se stiamo male esiste un solo titolare per la decisione di intraprendere il cammino verso l’equilibrio: noi stessi. È inutile chiedere consigli al vicino di casa, ai parenti, alle migliaia di pubblicazioni preconfezionate: dobbiamo esplorare, grazie ai ventitré passi del libro e a ciò che gli esercizi evocano, lo spazio interiore e le sue potenzialità di autocura. Medici, psicoterapeuti, infermieri, fisioterapisti, operatori olistici sono i supporti che via via si presentano e che, se davvero efficaci, dovranno interagire ascoltando, osservando, intuendo la nostra Voce interiore: ignorarla significa andare fuori strada e non guarire più nessuno. Che il Guaritore interno del medico o dello psicoterapeuta risuoni con il mio: è questo l’augurio che dovremmo fare a noi stessi.
La via della cura è un manuale pratico di autocura per chi fa fatica a vedere il futuro. Non si concentra sulla malattia e sul dolore, è una mano tesa per venirne fuori: è un lungo incitamento a tappe progressive rivolto a chi si è confrontato con un trauma di qualsiasi natura e si sta guardando intorno per capire come proseguire. Alcune testimonianze a firma concludono la trattazione, che mette insieme vita personale, incontri con i pazienti e i loro familiari, suggerimenti pratici: la scrittrice Barbara Garlaschelli e il medico congolese Faustin Chiragarula, per esempio, portano la loro personale visione di cosa sia il dolore e cosa effettivamente serva o sia superfluo nel sopravvivere alle prove più difficili. E il titolo di ogni capitolo nasce da un’azione, un’offerta di possibilità: troviamo il silenzio, il canto e la musica, siamo incitati a muovere le mani in un’attività pratica e a meditare cosparsi di olii e profumi che possiamo produrre in casa grazie alle conoscenze sciamaniche dell’autrice.
Scrittrice di vaglia – il suo ultimo romanzo è Il Grande Lucernaio nel quale racconta le vite parallele di Veronesi e di suo padre Abele, medico condotto a Calco, in provincia di Lecco dove è nata MariaGiovanna Luini: un libro potente che rivela una straordinaria capacità letteraria capace anche di emozionarci proprio per il confronto tra due luminari. Il titolo nasce da un incontro (accaduto veramente) tra una vecchina in Calabria che vedendo il Grande Professore, al posto di venerarlo come un “Grande Luminare” gli disse: “Lei Professore è un grande Lucernario”.
Dall’altra parte la storia del padre di MariaGiovanna Luini che, al posto di seguire la possibilità di diventare un Professore Primario all’Ospedale di Merate ha preferito non lasciare i propri pazienti. Se questo non è un uomo… Da anni suggerisco a MariaGiovanna Luini di portare la propria voce nei libri che scrive, uscendo dalla penombra dei Maestri e raccontandoci ciò che pensa, facendoci conoscere la sua verità. Sembra che, libro dopo libro, mi stia ascoltando: finalmente vediamo la guaritrice interiore, la donna-medicina appassionata che non si fa bastare le tre o quattro specializzazioni scientifiche, l’osservatrice acuta e silenziosa delle dinamiche interiori di chi incontra. Perché la prima, vera guarigione nasce dentro, mai fuori o solo nel corpo fisico.
Gian Paolo Serino