Hanno pubblicato il primo libro nel 1971, “Tankový prapor” (L’Autoblindo). E con la chiusura del 2011 festeggiano i quarant’anni di attività “sovversiva e clandestina” della loro Sixty-Eight Publishers. Loro sono Zdena Salivarová-Škvorecká e Josef Škvorecký, marito e moglie, emigrati dalla Cecoslovacchia comunista dopo la primavera di Praga, editori in Toronto. Dai primi duemila abbonati sono passati a introdurre di nascosto libri oltre la Cortina di ferro (a oggi 224 titoli, con una tiratura media di 1.500 /2.000 copie per la prosa e 500/1.000 copie per la poesia).
Nel catalogo del 1978 Josef e Svena per sostenere i loro compatrioti colpiti dalla censura hanno pubblicato i libri delle edizioni Samizdat Petlice, il cui padre spirituale era Ludvík Vaculík. Tra gli scrittori pubblicati grazie a questa iniziativa c’erano Ludvík Vaculík, Jan Skácel, Ivan Klíma, Egon Bondy, Václav Havel, Bohumil Hrabal, Lenka Procházková e Jan Trefulka.
La casa editrice canadese era comunque considerata dal regime come uno dei nemici più pericolosi nell’ambito della cerchia dei cecoslovacchi fuggiti dal paese dopo l’agosto del 1968.