Marie Darrieussecq nel suo “Rapporto di polizia” (Guanda) analizza l’accusa di plagio, “ingiusta e non suffragata da alcuna prova, che con agghiacciante regolarità ha afflitto l´esistenza di moltissimi scrittori moderni”. Si parte con la convinzione che “qualcuno ci abbia derubati, e si finisce con le tecniche di controllo degli stati totalitari e la selva di interdetti, di censure mascherate da giuste regole che da sempre minacciano la libertà della scrittura”.
Celan e Mandel´stam hanno in comune anche l’aver subito una prolungata ed insensata accusa di plagio e Jonathan Littell, l´autore de “Le Benevole”, è stato riprovato come un ladro di dolore, un usurpatore.
(Emanuele Trevi, la Repubblica, 31-12-11, pag 53)