Questo è l’ultimo libro di Brunella Lottero, una delle poche giornaliste e scrittrici che pur lavorando con anime diverse su Fabrizio De André, non ne ha mai tratto vantaggi “orgiastici” dalle benedizioni della Fondazione stessa e, soprattutto muovendosi in completa autonomia, non ha mai avuto gli appoggi dei” poterini fortini” che tanto fanno sbrodolare le masse dei coglioni adoranti di un De Andrè ormai ridotto a brand che le avrebbe lapidate a parole. Come è nel suo carattere agrodolce, la Lottero fa entrare De André in questa storia, con le sue canzoni, che piano piano diventano colonna sonora portante, commento musicale quasi indispensabile in una storia da leggere.
Bimba e Mariù sono due amiche che attraversano il tempo. Ma il tempo è incerto soprattutto per Bimba, quarantenne senza un lavoro che ha una creatura nella pancia. Bimba è sola e scrive a Mariù, medico che si è trasferita in America, delle sue mancanze, delle sue lontananze mentre è ospite dalla mamma di Mariù nell’isola di Lipari dove il tempo trascorre lento in rapporto stretto con il mare e la famiglia di Mariù. In autunno si trasferisce a Milano, nella stessa casa di Mariù, dove insieme hanno abitato a lungo e che adesso è in prestito. Bimba chiama a raccolta le persone che ha amato e che ama perché ‘alla vita piace passare la spugna’. Mariù non torna, non tornerà e non vuole tornare.
Il ritorno di Bimba a Milano è già rimpianto, le sue piante sul terrazzo che lei ama molto sono diventate grigie e permalose ma per fortuna c’è la vicina di casa Amelia che presto assume un ruolo salvifico per Bimba e diventa la sua vera famiglia. E poi c’è l’ingegnere del piano di sopra che vive nel suo mondo ricco, coltissimo e pesante da portare. Nella storia di Come una specie di sorriso, edizioni Alpes, c’è il contrappunto di Fabrizio De André, i cui testi delle canzoni, che Bimba senza alcun dubbio definisce poesie, intervengono nel romanzo e gli prestano voce per la malinconia e la consolazione d tutte le anime, non solo di quelle salve. Fabrizio De André accompagna i fatti, la sua presenza è fra le righe della storia, le sue canzoni fanno da sottofondo. Il tempo di Bimba e di Mariù ha un collante generazionale, il femminismo, la solidarietà la sorellanza. La vita viene in soccorso di Bimba, Amelia è il suo riferimento, l’ingegnere le propone un lavoro, e quando Bimba sta per partorire arriva la sorpresa finale, che rimette insieme i pezzi di una vita confusa e si volta la carta.
Oliviero Malaspina