“Montale e la Volpe” (Mondadori), il soprannome che il poeta aveva dato all’autrice Maria Luisa Spaziani, è una sorta di autobiografia in miniatura, una miniera di episodi inediti dalla quale viene fuori un personaggio molto diverso rispetto a quello pubblico di Montale: esce dalla torre eburnea con i suoi umori e malumori, i suoi tic, le sue idiosincrasie e si rivela una piacevole sorpresa per il lettore.
(Giovanni Russo, Corriere della Sera, pag. 33, 2-1-12)