Christa Päffgen veniva da così lontano da non assomigliare a niente. Unica, distante e fredda. Divenne attrice, musa, tossica, cantante, modella. La chiamarono Nico. Il suo più grande talento fu sempre il mistero. La sua voce, i suoi occhi e quella tristezza sconfinata.
Uno su infinito di Cristò, edito da TerraRossa Edizioni le assomiglia. Assomiglia a Christa.
Per la trasversalità, innanzitutto. 79 pagine e non un modo per definirle. Un racconto orale – come suggerito in copertina – che si sviluppa per testimonianze, un po’ come i Detective selvaggi di Bolano.
Una jam session in cui ogni personaggio improvvisa seguendo il proprio istinto, la propria visione.
In otto anni ha cambiato tre editori. Come tutto ciò che vive ha resistito al tempo. È stato uno spettacolo teatrale, persino.
Eppure, nonostante tutti questi anni, sembra un’opera nuova perché non ha perso la sua attualità, la sua carica sovversiva, la capacità di raccontarsi a noi.
Il protagonista, Bruno Marinetti è un uomo che viene dal dolore. Uno di quei visionari silenziosi che non sono capaci di omologarsi.
Bruno ha un grande vuoto e un conto in sospeso con la vita, con la sua storia personale. Per questo s’inventa una lotteria talmente surreale da tramutarsi in follia collettiva. Un miracolo. Quanto più cresce la cifra, tanti più paesi si lasciano coinvolgere. Nessuno capisce il rischio di un concorso tanto ambizioso, la cifra è talmente alta, vincere è così improbabile che il concetto stesso d’infinito si fa meno rarefatto. Del resto, il sognatore ignora per costrutto, s’illude di poter essere l’uno che trionfa sull’infinito.
Sembrerebbe, quella di Marinetti una mera trovata commerciale, un raggiro. Invece, il suo piano geniale insegue fini altissimi, poetici e sovversivi.
Cristò ci regala un personaggio che non si dimentica, come una pistola puntata contro. Il suo Marinetti è un albero dalle radici volanti che nutre l’ambizione di rovesciare le regole del mondo.
Vive, con sua sorella, in quell’angusta geografia che ognuno ha dentro. Ha creato regole al buio, bastioni, labirinti. Puro, anche quando perde, vince.
Fallire non importa, certe battaglie sono di carta e bruciano senza riuscire a consumarsi.
Pierangelo Consoli
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Cristò, Uno su infinito, TerraRossa Edizioni, 2021, pag. 79, euro 11,90