Un Capodanno evocativo nel nome di Giovanni Pascoli quello a Barga, paese di ottocento abitanti in Lucchesia, amatissimo dal poeta (al borgo e alle sue campane dedicò la poesia «L’Ora di Barga»). Un’apertura dell’anno pascoliano (che avrà il suo clou il 6 aprile nel centenario della morte) tra tecnologia e musica. A Barga, grazie a particolari codici, i «Qr code», impressi su piccole mattonelle disseminate nei punti strategici delle vie e delle piazze, chiunque in possesso di uno smartphone ha potuto ascoltare le poesie più famose del Pascoli semplicemente appoggiando i telefonini ai codici. E poco distante dal paese, all’Auditorium del Ciocco, l’orchestra del Maggio musicale fiorentino ha eseguito dopo 111 anni «Il sogno di Rosetta», l’unica opera con libretto scritto dal poeta.
(Marco Gasperetti, Corriere.it, 3-1-2012)