Di che materia è fatto questo lavoro? Di quanti giorni è composto? Qual’è il pensiero, quale il battito quando lo sguardo si posa sulla pelle traslucida di quei neonati o sui malati e tocca e lacera la carne, quella propria, quella dentro.
Di quante lacrime è fatto questo lavoro, di quanto dovere, e di quanti insulti ed incomprensioni? Com’è fatto il mondo, quello fuori , quello dove c’è tanto silenzio?
“Fulgidi e terrificanti tentacoli di plastica gli escono dal naso e dal petto, i filamenti disegnano linee su un monitor, linee blu furiose frenetiche che scandiscono i parametri vitali, scandiscono i battiti di un cuore che lotta con tutte le forze, le linee corrono sull’interfaccia nera del monitor che scompaiono dallo schermo verso l’oblio”.
“Il battito fantasma” di Emma Glass, edito da Il Saggiatore e tradotto da Elisa Pantaleo, è un romanzo in prima persona, un turno prolungato nella vita di Laura, infermiera in una Londra deprimente, non più comprensibile nemmeno da chi ci vive da tempo, compagna di un uomo che non ama più “ Mi aggiro per la stanza intrisa del tuo ricordo, raccogliendo i vestiti, le scarpe (…)Sono le tue cose. I tuoi averi, ammassati, sparpagliati, intralcianti. È così che vivo ora. Destreggiandomi tra le tue cose, attenta a non farli cadere, attenta a non lasciare traccia”.
Poi, improvvisamente un giorno qualcosa accade, giù sottoterra, nella metropolitana, in quell’arteria dove si coagulano e si disperdono le vite e le storie di molti di noi.
Laura vede una figura “con la faccia bianca” e con gli occhi neri “ tuffarsi dalla banchina”. Come un fuoco l’assale . Tutto accelera improvvisamente e tutto passa perché non viene creduta e ciò che ha visto, ciò che urla, non ha ascolto.
Ci sono delle cose che rimangono nelle corsie, cose piccole e fragili come il vetro di una fiala e noi le lasciamo agire e non sappiamo dargli un nome e le chiamiamo “indistinte” nella nostra vita.
Edoardo M. Rizzoli
Il Battito fantasma
Trad. Elisa Pantaleo
Il Saggiatore