Una vignetta come terapia per i problemi della vita quotidiana in un Paese complesso, ma anche come mezzo per sollevare istanze politiche e sociali di cui la gente preferisce non parlare.
Dopo essere diventate un fenomeno editoriale in Libano e in Francia, le storie illustrate della giovane blogger libanese Maya Zankoul sono state tradotte anche in italiano dalla casa editrice Il Sirente, che ha dato alle stampe i suoi volumi “Amalgam” e “Amalgam 2” (quest’ultimo esce in gennaio), in cui l’artista racconta in modo ironico e spregiudicato le contraddizioni e i tabù del Paese dei cedri.
Graphic designer, nata in Arabia Saudita 25 anni fa, Zankoul è arrivata in Libano nel 2005, in tempo per respirare a pieni polmoni l’atmosfera della Primavera di Beirut e il suo impatto sui giovani. Le sue vignette minimaliste, dal tratto quasi infantile, raccontano i problemi di una gioventù vittima della disoccupazione, della crisi degli alloggi e di un autoritarismo familiare legato alla tradizione, ma parlano con arguto sarcasmo anche di corruzione, maschilismo e disparità sociali. “La vita in Libano è difficile, ma la complicazione ha anche un risvolto divertente”.
La sua esperienza è nata quasi per caso, un paio d’anni fa, grazie allo straordinario successo riscontrato dalle vignette pubblicate sul suo blog, dal quale sono poi nati i libri.
(Riccardo Michelucci, Avvenire.it, 3-1-2012)