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Gabriella Genisi. La Regola di Santa Croce

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La Regola di Santa Croce” è il secondo romanzo di Gabriella Genisi che ha per protagonista la carabiniera salentina Chicca Lopez. Già incontrata nel precedente “Pizzica amara”(Rizzoli 2019) e che potrebbe rappresentare l’esatto contrario della già nota Lolita Lobosco. Sottolineo potrebbe perché in realtà, anche se l’intento dell’autrice era forse quello di prenderne le distanze per scrollarsi di dosso un personaggio che rischiava di diventare un cliché, le due donne, pur diverse fisicamente, hanno in comune la caparbietà, la stessa grinta dovuta al dolore di un passato non facile da accettare, a situazioni amorose fallimentari e a un presente che chiede conferme sulla via del riscatto. Poco importa se Lolita incarna lo stereotipo della ‘femmina del sud’ con il suo essere provocante grazie alla sua fisicità, e Chicca quella della ragazza piccolina, esile come un giunco. Entrambe sono donne che bene rappresentano l’universo femminile.

È Francesca Lopez la protagonista, per tutti: Chicca. Un modo per farcela sentire più vicina, quasi la compagna di stanza in un convitto per studentesse. Ventotto anni, nata a Leuca, ma a Lecce per lavoro, maresciallo declassato da appartenente al Nucleo Operativo, a quello Informatico con delega alla tutela dei Beni Culturali e del Paesaggio, indossa con disinvoltura gli anfibi, il giubbotto di pelle, il casco sopra i capelli raccolti a coda di cavallo e inforca la sua Triumph Bonneville per spostarsi lungo il Salento. Circa le sue preferenze sessuali lei dichiara: «mi piacciono le femmine», senza comunque disdegnare qualche trasgressione.

Tutto ha inizio da una visita alla facciata in restauro della basilica di Santa Croce, gioiello del barocco leccese. E, in un tripudio di putti, fregi, animali, fiori e allegorie, ecco spuntare tre nomi e una cifra incisi con un punteruolo. Potrebbe passare per un atto di puro vandalismo, ma non per Chicca, spinta dalla curiosità di indagare, di dare un volto a quei nomi, un significato a quel numero e, come in un puzzle, mettere insieme le tessere di un’unica storia. In fondo lei era abituata a confrontarsi con i buchi neri della sua vita, dei dettagli che accumulava alla rinfusa per poterli riempire. Di un padre che non l’aveva mai riconosciuta, di una madre sparita chissà dove, negli anni nella casa famiglia e delle troppe cose che nessuno le aveva mai raccontato.

In questa occasione la ‘marescialla‘ si trova di fronte a un caso risalente agli anni Ottanta, a un cold case, per usare un termine alla moda che, grazie alla sua intuizione e caparbietà, pure se ostacolata dai superiori, porterà a termine.

Diversi sono i personaggi che danno vita alla storia, ognuno con il loro vissuto. Sarà interessante scoprirli andando avanti con la lettura e insieme ci immergeremo nelle bellezze paesaggistiche e architettoniche di una terra affascinante e contraddittoria come il Salento, ma anche nella sua storia più antica e in quella più recente, dove è importante fare i conti con la malavita organizzata.

In questi scenari si muove la nostra protagonista ed è un viaggio nel tempo, nei sentimenti, nell’interiorità.

L’autrice non si limita a proporci letture con casi da risolvere, ma riesce a scavare nel profondo, manifestando tutto l’amore che nutre per la sua terra e ottenendo quello che desidera: avvicinarci con affetto a Lolita e a Chicca, ai loro punti di forza e alle loro fragilità.

Carla Magnani

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