Il libro “Planimetria sentimentale del disastro” di Graziano Graziani (Tic Edizioni, 2021 pp. 77 € 10.00) racchiude una fenomenologia della sciagura, analizza gli eventi avversi nella direzione della sorte contraria e le conseguenze emotive e vitali provocate dal danno irrecuperabile e irreparabile del destino, nella necessità suprema e ineluttabile della fatalità. L’autore raccoglie i sentimenti dilatati nella trama disastrosa e tragica di ogni epilogo scaramantico, nell’inesorabile e imprevisto ostacolo, nel dissolvimento delle emozioni. Il libro pone un’originale osservazione sulle manchevolezze umane e l’instabilità esistenziale, segue l’andamento imprevedibile e indecifrabile delle accidentalità, svincolate dall’indennità della volontà, suggestiona l’incrinatura ordinaria delle sensazioni rendendo al contrasto fortuito l’evoluzione dell’estraneità e dell’insensibilità. La prospettiva di una decadenza inarrestabile scompone rovina e dissoluzione ma orienta la sua proiezione nel dilatato miracolo dell’amore, sentimento che intreccia la distrazione della dimenticanza con l’attenzione all’abilità profonda del pensiero umano, elevando dalla distruzione l’ebbrezza della speranza e l’entusiasmo dell’illusione. Graziano Graziani compone lo stato privilegiato dei micro racconti che esaudiscono l’esecuzione delle sensazioni, le vicissitudini che capitano casualmente come alternanza di esperienza e sortilegio, narra il commovente incantesimo della vita e illustra il soccorso spirituale nello sgretolamento, ristabilisce il riferimento, il frammento e lo squarcio sulle relazioni. “Planimetria sentimentale del disastro” è un’intesa letteraria ed educa ogni avvenimento con lo sguardo complice e sarcastico sullo spazio delle contraddittorietà, occupa il conforto. I testi brillanti e consapevoli sottolineano la fiduciosa schiettezza, indagano il territorio della compassione con un’efficacia naturale nello stile conciso ed essenziale. L’autore allestisce il teatro umano della disperazione, insegue sogni e fantasmi, indaga le impressioni interiori dell’inquietudine e del disagio, disgiunge la fenditura della fragilità e dell’irrequietezza infranta, rivela gli elementi più inconfessati e disarmanti dell’estinzione, annuncia il mutamento improvviso di ogni confine vitale, converte il pretesto dell’occasionalità con l’incombenza del tempo. La precisa e particolare essenza della scrittura delinea l’abilità necessaria delle parole perfettamente adeguate al desiderio di raccontare la personale visione del mondo dichiarata nello spaventoso e spontaneo coraggio quotidiano, intorno alle complicazioni e alle tenerezze dell’amore. Tra le pagine di “Planimetria sentimentale del disastro” si rintraccia la rappresentazione vera e appassionata della fiducia, tangibile e fugace, l’intermittenza della consolazione e del dolore, oltre il sarcasmo e il distacco cinico dell’autore, sottratto alla prudenza della solitudine.
Rita Bompadre