Ma ve l’hanno mai detto che anche voi morirete? Da filosofo a filosofo mi sento di aprirvi così gli orizzonti di questo mar morto riflesso (l’umanità). Siamo fatti di acqua annientata, depotenziata, scaricata da ondate di cialtronaggine volutamente infettante. Emanuele Franz non nega l’evidenza, la filtra come si fa con gli infusi del tè. Scommettiamo sulla quantità di nero lasciata sul fondo? Parecchio, troppo. D’altronde se la fonte è corrotta non possiamo aspettarci una filiera limpida, né nel presente né nel futuro. E poi quali tempi? Quelli divini ci parlano di caduta, rinascita, apocalisse interiore. Quelli ‘degli altri’ ci parlano di norme, regole, decreti, leggine per morire in silenzio (e non far troppo rumore, altrimenti che senso ha vietare i botti di capodanno: è vietato l’assembramento di estasi per non accumulare troppe gioie). Uscito qualche mese fa sull’onda marcia di una pandemia in lenta evaporazione (per gli stolti) il libro è una raccolta di pensieri sparsi da parte di uno dei tanti (?) ‘psicopatici’ pronti a mettere in discussione tutto. Studioso di saggistica, filosofia e storia delle religioni, Emanuele si interroga sul senso e il destino della vita umana. Rovesciamenti, provocazioni, forzature per osservare l’umanità dal lato opposto della barriera comune. Si mettono sotto accusa metodi e modelli di una civiltà occidentale deprimente, teleguidata da una baraccopoli dorata, sospesa nell’aria come una navicella dalla matrice aliena. Luccicante e distante, come tutti i falsi miti di una dimensione astrale immaginifica. Realtà alterata per l’umanità sbandata. E’ l’intero modello occidentale, goffo e gonfio di materialismo, ad essere letteralmente scosso dalle riflessioni dell’autore, talmente carico di valori (e conoscenza) da assumere inconsapevolmente il ruolo di condottiero della parola, pagina dopo pagina. ‘Io nego’ non smette di essere contemporaneo, perché poggiato su radici storiche, filosofiche e simboliche immortali. Lo stravolgimento a lungo termine dei codici universali della cultura umana, lo scorporamento e distruzione dei valori, la distanza imposta tra esseri umani (dalla stretta di mano, al linguaggio emotivo del volto, all’incontro e alle celebrazioni e/o ritualità secolari). Con questo libro possiamo riconoscere il volto della Bestia in tutta la sua algida e accomodante realtà, perché il suo scopo non è tanto quello di arginare o proteggere bensì quello di eliminare il Rito e il Simbolo. Cioè portare all’estinzione e far deflagrare la scintilla divina.
Samuel Chamey
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Emanuele Franz
Io nego. Pensieri di un filosofo davanti al Covid
Audax
170 pagine
15 euro