Si potrebbe definire la guida all’era dell’italiano medio. Così catturati dalla futile e vaporosa attualità sul nulla da impuntarsi impettiti sul trono delle vacuità. Guia, giornalista e scrittrice bolognese, è una firma prolifica del sito Linkiesta. Mastica qualunque tema di interesse nazionale (dal gossip alla politica) con l’audacia e la freschezza di una (non più) 20enne, affrontando gli argomenti senza la goffaggine delle cheerleader da tastiera (le ex blogger oggi influencer ‘influenzate’, si spera senza covid; ecco un esempio di ‘battutina’ alla Soncini). Ironica e provocatoria, suscettibile alla serietà, ci schiaffa sentenze iperboliche di un’ovvietà paradossale accartocciate in una narrazione occultata da esistenze vacue! Sintesi tagliente, messa in discussione (senza piega), imbarazzante constatazione del tempo perso a rincorrere la propria identità (per cosa?) e angolazioni spuntate per non perdersi alcuna inquadratura. E poi basta un niente: l’indignazione di giornata, passatempo mondiale, monopolizzatrice delle conversazioni e degli umori. Ogni mattina l’essere umano contemporaneo si sveglia e sa che, al mercato degli scandali passeggeri, troverà un offeso fresco di giornata, una nuova angolazione filosofica del diritto alla suscettibilità, un Robespierre della settimana. Non è meraviglioso tutto questo? (no). Probabilmente tra le maledizioni di un essere umano nei confronti della propria specie (il che implica anche per se stess*) vi è la gentil richiesta di estinguerci in fretta per non doversi subire il lagnante lamento dei pecoroni quotidiani. Insopportabili zombie incapaci di contestualizzare, maligni feticisti della fragilità calpestata, identitari alla stregua del solito incontro agonistico destra/sinistra, bianchi/neri, milano/taranto. Insomma i provincialotti del salottino streammato, tra social amplificatori del dissenso e indignazione a chilometro zero. Le idee non si combattono più, ma si fanno scherno. A cavallo di quella dittatura del perbenismo di orwelliana memoria (e non solo: vedi Philip Roth, La macchia umana, la matrice di tutti i disastri d’incomprensione e suscettibilità) forse è il caso di rivedere alcune cose o di metterei puntini sulle i. Al diritto di offenderci, al dovere di indignarci.
Samuel Chamey
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Guia Soncini
Marsilio
192 pagine
17 euro