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Tomasz Jedrowski. Nuotare nel buio

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Polonia anni Ottanta. L’autore, al suo esordio letterario, la presenta per quella che è, un luogo, una collocazione geografica stretta in un abbraccio mortale tra la Germania e l’Unione Sovietica. La Germania della seconda guerra mondiale e l’Unione Sovietica che libera e occupa con un regime politico oppressivo che odora tanto ancora di guerra fredda. In mezzo la Polonia, un popolo che non si riconosce e non sa riconoscere tra ciò che è giusto e ciò che è degno, tra ciò che è imposto e ciò che desidera uscire allo scoperto, un desiderio di libertà inappagato. In mezzo a questi cittadini e cittadine, una generazione di ventenni che conoscono davvero poco del passato recente e non hanno orizzonte di futuro dilaniati dal lento declino del comunismo, ma incapaci davvero di ripensare a un futuro che non sia necessariamente capitalistico.

In questo spazio a suo modo inesistente la vita di due giovani, ciascuno alla scoperta di un se stesso. Ludwik che cresce a Breslavia con la madre e la nonna figure a loro maniera epiche di questa terra inascoltata ma anche incapace davvero di ribellarsi … Ludwik che si trasferisce a Varsavia per continuare gli studi che lo porteranno a laurearsi. Il campo estivo obbligatorio prima della tesi e l’incontro con Janusz un ragazzo del sud che solo grazie al Partito ha avuto la possibilità di un riscatto e di una cultura universitaria.

In mezzo un libro, un romanzo proibito che è un tramite sia per uno che per l’altro … “la stanza di Giovanni”. Il capolavoro di James Baldwin pubblicato nel 1956. La stanza di Giovanni permette a Ludwik di imparare a capire se stesso e le proprie pulsioni e fa da ponte a Janusz affinché possa provare a cercare un modo diverso di vivere che non sia quello già prefissato dal Partito. Una estate, posti incontaminati nella Regione dei laghi e la scoperta di se stessi finalmente liberi di vivere senza essere giudicati o giudicare.

Il ritorno però a Varsavia metterà di fronte alla realtà i due giovani protagonisti. Ritornati nel loro mondo ognuno aspira a cose diverse. Ludwig a un dottorato e il desiderio sempre più forte di andare via. Janusz un lavoro e soprattutto un riscatto nella scala sociale.

Ognuno di loro due intraprenderà strade diverse. E qui si fa avanti una parola che nessuno dei due pronuncia “tradimento”. Ludwig per salvarsi potrebbe tradire Janusz e Janusz nel suo disperato tentativo di salvare entrambi tradirà Ludwig.

Nuotare nel buio non è solo un romanzo di narrativa di genere, non racconta solo l’amore possibile o impossibile tra due giovani uomini ma è forse qualcosa di più: è l’aspirazione di un popolo, il popolo polacco a imparare a vivere senza tradire colui che ti siede al fianco.

Ed ecco che “la stanza di Giovanni” torna nelle mani del suo legittimo proprietario: Ludwig. “L’ho stretto al petto come un tesoro perduto da lungo tempo e finalmente ritrovato” e Janusz scrive: “Ho adorato questo libro più di quanto immagini … avrei voluto tenerlo … ma è tuo. Se riesci riportalo indietro, un giorno. Io sarò qui. J.”

Maria Caterina Prezioso

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Nuotare nel buio/ Tomasz Jedrowski/ edizioni e/o /trad. Gianluca Fondriest/pagg. 200/ € 17,00

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