Yanis Varoufakis non ha bisogno di presentazioni eppure questo romanzo, perché di un romanzo si tratta, ci lascia stupiti e con il desiderio imperante di operare diversamente, affrontare il Nostro Presente attraverso la capacità di intravedere un Altro Presente possibile.
Per Varoufakis tornare alla normalità, quella pre-covid, è una prospettiva inaccettabile e leggendo ne capiremo le profonde ragioni. Ragioni che poggiano e partono dalla crisi mondiale finanziaria del 2008, crisi che ora viviamo di nuovo con la pandemia e soprattutto con la post pandemia.
Sembra che lo scrittore abbia preso a prestito le parole di Papa Francesco e le abbia tramutate in un messaggio politico e laico di grande respiro: dove niente è retorica, ma tutto indispensabilmente necessario a prendere atto che ogni nostra azione deve essere indirizzata alla conoscenza e soprattutto alla considerazione dell’altro.
“Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”, il monito di Francesco è anche l’invito di Un Altro Presente … “Vincere le tre tentazioni del narcisismo, del vittimismo e del pessimismo”. Ed ancora “il segreto dello Spirito Santo è il dono”, tutto il contrario della tentazione di “occupare spazi, reclamare rilevanza, cercare potere”. Un no secco alla “tentazione di difendere a spada tratta le proprie idee e andare d’accordo solo con chi la pensa come noi”.
Verrebbe da aggiungere che nel documento del PNRR lo strumento con il quale i governi dell’Europa vogliono affrontare questa pandemia e riportare lo status quo economico, parole come “precarietà” intesa come condizione lavorativa e “riconversione industriale” non siano necessarie per uscire da questo stato delle cose e quindi vengono menzionate raramente.
Di certo i personaggi di Un Altro Presente non li dimenticheremo facilmente. Yango, Costa, Iris e Eva e suo figlio Thomas. A Yango l’onere e l’onore di raccontare; Iris una antropologa che ha disprezzo del mercato e del patriarcato moderno che da esso discende; Eva una economista che ha dovuto affrontare l’abisso della crisi finanziaria del 2008 e Costa un ingegnere informatico di origini cretesi che con i suoi esperimenti ha creato un’interfaccia. Esiste dunque un mondo parallelo con il quale è possibile comunicare. Ed è quello che Costa tenta attraverso il dialogo con il suo alter-ego Kosti e scopre un Altro Presente, un mondo a suo modo perfetto che ha abbattuto il capitalismo. Ma Costa non si accontenta di questa ipotetica perfezione e coinvolge Iris e Eva. Un Altro Presente è anche un romanzo dove la capacità e l’intuizione femminile è generatrice di vita e di azioni possibili che nessuno pare voglia intravedere…
Ed ecco il lirico Discorso di Soho “Anche a settimane di distanza dalla lettura del Discorso di Soho di Esmeralda, certe frasi le facevano venire le lacrime agli occhi. Le ricordavano che ogni rivoluzione ha le sue Aleksandra Kollontaj e le sue Rosa Luxemburg, donne meravigliose e tragiche, decise a cogliere la rara opportunità concessa loro dalla storia per intaccare l’assoggettamento femminile, promuovendo al tempo stesso gli interessi più vasti dell’umanità”.
Ad ognuno di noi, dunque, capire quanto desiderio vero abbiamo nel tentare di costruire un mondo migliore, magari non perfetto ma un mondo nel quale sia possibile davvero incontrarci su piani diversi e tornare ad essere umani e non fare di questo Nostro Presente un bagno di sangue dettato da politiche di austerità, ma ricordarci che abbiamo un segreto che ci è stato svelato che si chiama “dono”. E dal quale possiamo attingere tutti.
Maria Caterina Prezioso
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Un Altro Presente/ Yanis Varoufakis/ La nave di Teseo/ trad. Andrea Silvestri/ pagg. 276/€ 20,00