“Nominato «dictator perpetuus» nella prima quindicina di febbraio, Giulio Cesare si avviava il 15 marzo solo e inerme, alla seduta del Senato. Sessanta pugnali ben affilati l’attendevano, pronti a liberar la Repubblica una volta per sempre dalla dittatura perpetua. Con un dittatore così fiducioso fu affare di qualche minuto. E la dittatura perpetua scomparve per sempre, dopo la breve vita di un mese. «Senatus mala bestia» dicevano gli antichi».”
Questo è l’incipit di Potere di Guglielmo Ferrero, nella edizione Sugarco, dove Luciano Pellicani nella prefazione spiega ciò che caratterizza la condizione umana secondo la filosofia interpretativa di Ferrero: la p a u r a.