Ti diranno che il nemico è il patriarcale
mentre la sua maschera peggiore
gode del tuo, che conosco bene, tremare,
e ti vezzeggia, sapendo bene cosa ricavare –
non erotico, ricorda, asessuato o multi
forme è solo il denaro, il mercato
che ti vezzeggia sua nuova categoria,
togliendo al tuo diverso bacio ogni sperdutezza
.
ogni follia. Diranno: è la tua identità
quel che invece è tremare perdendo
se stessi, furia, supplica, vastità
non io nell’io finalmente, intuarsi
.
la rosa dei baci che insegue la rosa
.
e sostituiranno alla tragica meravigliosa
tensione all’unità, la noiosa
replicabile individualità, il rientro
nella norma, nella triste legalità.
.
E, che è peggio, ti diranno
che sei dei tempi ultimi una novità
fingendo di non conoscere
le sognate terribili purezze antiche
.
in epoche di pagane sottomissioni dei corpi
alle divinità. Ti diranno che io
è l’unico Dio, mentendo su antiche
e nuovissime occhiute teologie
.
detenute da banchieri e la loro multiforme
ambiguità. Gli servi ora come uno specchio –
in primis alle aeree corti dello spettacolo
la società che ti impone nei suoi varietà
.
e assottiglia la schiera dei padri
dei figli, in una vita che sempre più
le somigli, fluida dicono ma bloccata
in nessun tremore, nessun pudore o nascosta
.
verità. L’esibizione continua sarà la conquista
di una vita finalmente immaginata
realizzata senza realtà in ambiti virtuali senza
i tremanti gli oscuri segni carnali –
.
tu se puoi difendi conserva prega
quel che nel tuo tremore trema
apriti il petto bianco come guerrieri barbari
nella tua solitudine dolce e scema
.
contro chi sta chiamando con la tua idiota
e pura condiscendenza ancora “progresso”
una società controllata, tutta
liberata dagli abissi del cielo
.
che gridano e cantano fuorilegge
i medesimi precipizi del sesso.