Benvenuto su Satisfiction   Click to listen highlighted text! Benvenuto su Satisfiction

Paolo Panzacchi. Fantasmi

Home / Recensioni / Paolo Panzacchi. Fantasmi

Come sia potuto accadere che, in una notte di fine settembre, io sia finito in giardino durante un temporale, a fissare un albero del quale non ricordo la specie, lo so bene, questo mi è ben chiaro. Ѐ colpa dei fantasmi”.

Nella quarta di copertina del libro “Fantasmi” di Paolo Panzacchi (Clown Bianco Edizioni 2022 pp. 250 € 17.50) si legge questa frase che racchiude la fatalità emblematica degli avvenimenti e il contenuto espressivo della natura predestinata. Il romanzo narra l’evenienza di decantare le insicurezze e il dolore, dimostrare le dinamiche della volontà, assaporare l’incognita di un’altra possibilità nella vita, ripensare un’altra congiuntura esistenziale. Il protagonista Giulio subisce lo sconcertante trauma di un incidente d’auto in cui muore il suo migliore amico: quest’episodio rappresenta il rovesciamento indefinito del modo di vivere di Giulio e il mutamento sentimentale della realtà che lo circonda. L’autore affronta il disagio inafferrabile della natura sensibile dell’anima, elabora la sofferenza e la vulnerabilità, rievoca il ricordo doloroso dell’evento tragico attraverso l’insidiosa difficoltà d’integrare il presente con l’agguato dell’assenza, risponde alla tendenza distruttiva del malessere, gestisce il coinvolgimento dei fantasmi appartenenti a un passato irrisolto, la sequenza dei conflitti inconsci. “Fantasmi” è la storia di una dipendenza viscerale dalla necessità di guardare oltre la materia delle contingenze, sostenere la complessità affettiva nelle relazioni, comprendere e attraversare l’esperienza drammatica e disperata, scegliere la direzione opportuna nel cammino della consapevolezza e trasformare l’ostacolo dell’inquietudine nel desiderio dell’equilibrio.

Paolo Panzacchi coglie lo spettro dell’incertezza interiore, riconosce il disorientamento di una realtà frammentaria, assegna al protagonista Giulio il ruolo di tormentato inquisitore nei confronti della propria esistenza, la parte di un fantasma, simbolo rarefatto d’indefinibile essenza, intuisce la sfumatura del distacco e dell’estraneità dal pensiero. Racconta l’inquietante affermazione del vuoto, la disgregazione del senso profondo delle scelte e del valore vitale, la crisi dell’identità. Il libro anestetizza la sensazione straziante della deriva emotiva con una scrittura fluida e spietata, comprende il sentimento negativo di un crudele avvenimento inatteso e delle sue conseguenze estreme. Affonda, nella narrazione realistica e coinvolgente, la responsabilità ineluttabile della crudele vicenda, annulla, nella percezione inesorabile di chi sopravvive a un evento angoscioso, il rimorso dell’ossessione e la cruciale colpevolezza. Paolo Panzacchi analizza il castigo dei condizionamenti umani, il segno della riflessione, abbraccia la malinconia dei personaggi estranei che ruotano intorno al presentimento d’inutilità di Giulio e sottolinea l’amarezza di chi, superstite, non riesce a divincolarsi delle paure e tornare a vivere. “Fantasmi” contiene la definizione delle priorità di un riscatto, la restituzione della conclusione di un tempo sospeso, applica il proposito morale della gratitudine, attraverso l’indulgenza, la comprensione del vissuto, infonde il coraggio per fare propria la serenità, per guardare all’occasione presente con la quiete del bene.

Rita Bompadre

Click to listen highlighted text!