In occasione dell’uscita per Einaudi di “Le armi della critica”, Wlodek Goldkorn intervista Alberto Asor Rosa sulla letteratura e lo stato del Paese, reduce dai festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. “L’identità italiana è un frutto recente, arrivata con sette secoli di ritardi rispetto ad altri Paesi: Francia, Inghilterra”, sostiene il decano dei teorici della letteratura, che aggiunge “c’è una sorta di analfabetismo di ritorno, gli strumenti linguistici tradizionali sono a disposizione di tutti. Ma pochi li usano e li coltivano. Si parla un idioma bastardo che consente una comunicazione di bassissimo livello”.
“Il Paese è sfilacciato e privo di identità, ecco perché i giovani scrittori sono come esploratori nella giungla, privi di bussola. Anche se alcuni sono bravi: Niccolò Ammaniti, Melania Mazzucco…”
(Wlodek Goldkorn, l’Espresso, pag. 78, 5-1-12)