“Gli eventi descritti in questo libro sono accaduti realmente. Vorrei che non lo fossero. Alcune conversazioni sono state scritte facendo capo alla memoria (è difficile prendere appunti mentre si scappa)”.
Con queste parole Chrys Ayres, corrispondente da New York e poi da Los Angeles del Times di Londra, presenta la sua avventura di inviato nella guerra in Iraq nel 2003, nel suo “Corrispondenza di guerra per codardi” (pp. 335, 21 euro) tradotto in italiano e pubblicato da Gabriele Capelli Editore. Ipocondriaco, sofferente di attacchi di panico, Ayres ha dalla sua l’arma di un sottile ed esilarante humour britannico, che non lo abbandona persino nel deserto iracheno, nel 2003, al seguito dei marines.
Nell’ampia narrazione biografica del reporter non c’è solo l’esperienza in Iraq, cui è dedicata buona parte dell’opera, a evocare: per ironia della sorte Ayres giunge a New York, novello corrispondente economico, proprio il 10 settembre 2001.
Giusto in tempo per vivere in diretta il crollo delle Torri Gemelle, di cui il libro riporta un resoconto dal vivo molto toccante.
(Giuliana Panzeri, Corrierecomo.it, 5-1-2012)