Il 28 marzo sarà in libreria l’ultimo libro di Enrico Pellegrini, Infinito, La nave di Teseo 2023, pp. 192, € 19,00.
È la storia di Chris, un attore di successo che in seguito ad una separazione difficile si trova a combattere per poter vedere la figlia e, nel frattempo, conosce Paloma una giovane cantante con una storia complicata che va subito molto d’accordo con sua figlia. Il libro parla della difficoltà esistenziale di un padre, del suo rapporto con l’amore e con le relazioni e del suo impegno per riuscire a conquistare un rapporto con la figlia nonostante gli ostacoli.
Il libro racconta delle dinamiche relazionali di un rapporto fallito. Delle cause e delle conseguenze che ne derivano. Spesso, infatti, le ragioni del fallimento sembrano inspiegabili, come se ci fosse una forza invisibile che spinge due persone lontano l’una dall’altra, nonostante l’amore che le unisce. È un libro sull’amore, un amore che è accogliere gli altri senza tradire sé stessi o rinunciare ai propri sogni perché se abbiamo il coraggio di amare e la determinazione di lottare per ciò che vogliamo, allora ogni sogno può diventare realtà.
Ed è anche un libro che ci racconta come l’amore tra un padre e sua figlia può prendere il volo fino a raggiungere l’infinito.
Carlo Tortarolo
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Rye whisky, uovo, tabasco, succo di more, caramello, cioccolato liquido e uno schizzo di grappa del 2007.
“Cosa ne pensi?” chiese Chris versando il cocktail dalla caraffa in tre bicchieri old fashioned.
“Mi ricorda il tuo matrimonio,” disse Jackson bevendo un sorso.
“Così cattivo?”
“Non sono sicuro del caramello insieme al tabasco.”
“Sì, c’era troppo tabasco nel tuo matrimonio Chris,” annuì Oliver in modo misterioso. “Per questo ti ha mollato.”
C’è di peggio nella vita dell’avere ventidue anni, due occhi color mar Caspio, i capelli biondo grano e un naso siciliano un po’ aquilino che ti rende il viso bellissimo addirittura interessante. Ci sono tragedie più grandi che abitare in una townhouse sulla Sessantacinquesima all’angolo con Park Avenue ed essere l’ultima promessa di Hollywood, il nuovo Leonardo di Caprio. Eppure, da circa tre mesi, Chris apparteneva alla categoria di persone più disperate della terra.
Il suo amico Body Lagas Santos Junior III – che tutti chiamavano “Jackson” – con le sue svariate fobie era almeno trenta volte più felice di Chris.
Jackson, professore prodigio all’età di ventott’anni, era il più illustre professore di Black Hollywood ossia di come i neri vengono rappresentati nella storia del cinema.
Nonostante il coraggioso impegno accademico, Jackson aveva paura pressoché di tutto: degli ascensori, di dare i voti agli esami, della primavera e dell’estate (la sua stagione preferita era l’autunno). Era così ansioso che per arrivare in tempo alla Columbia University per la lezione delle sedici usciva dal suo appartamento su Amsterdam Avenue alle dieci del mattino. Forse per contrasto la sua pelle bruna e caraibica infondeva attorno a lui un senso di calma e benessere.
Come sempre, il più spensierato di tutti era Oliver, trentasette anni, capelli cacio e pepe, il sorriso permanente accentuato dal mento eccessivo, che indossava una t-shirt con su scritto “DISOCCUPATO!”
“Quando l’hai vista l’ultima volta?” chiese Jackson.
“Tre mesi fa,” disse Chris.
“Cosa?”
Gli avvocati avevano impiegato otto settimane a concordare un piano per gli incontri: un sabato sì e uno no, senza pernottamento.
“È sabato, è arrivato il mio grande giorno, finalmente vedo la mia bambina di tre anni!” disse Chris. “Alle dieci del mattino ricevo un messaggio dal mio legale: Penelope ha il mal di gola. Visita cancellata.”
Gli avvocati avevano passato le due settimane seguenti a discutere su come recuperare il weekend perso, senza ovviamente trovare una soluzione.
“È di nuovo il mio grande giorno! Venerdì sera ricevo un messaggio dal mio legale: Penelope ha il raffreddore. Visita cancellata.”
Non vedere la sua bambina era doloroso come se gli avessero tagliato un braccio.
“Chi è il tuo avvocato?”
Chris indicò le guance volitive e malinconiche ritratte sulla copertina del “New York Law Journal”, l’unica rivista esposta sul tavolo da caffè spoglio.
“Hai Commodor Sterlicht e non riesci a vedere tua figlia?”
“Vedo Penelope domani, comunque vada.”
“Non fare cazzate.”
“Cos’altro posso fare?” domandò Chris.
“Al tuo ex matrimonio,” disse Oliver sollevando il bicchiere old fashioned in un brindisi. Il suo ghigno permanente svanì quando il sapore del drink raggiunse le sue papille gustative. “Non so cosa sia ’sta schifezza… ma so dove trovare un cocktail come si deve, a Portofino! Il Portofino Spritz: Campari, prosecco e basilico al posto dell’arancia.”
“Grazie, amico, ma non posso mollare tutto e partirmene per il mare,” disse Jackson.
“Portofino, caro professore, Portofino. Questa è l’Italia…”disse Oliver tracciando una mappa dell’Italia in aria. “E qui c’è Portofino. Così bella che durante la Seconda guerra mondiale il gerarca nazista a cui fu ordinato di farla saltare in aria si rifiutò di eseguire l’ordine. Sai cosa scrisse nel telegrammaa Hitler? Portofino è troppo bella.”