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Michael Punke. Il Crinale

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Michael Punke torna in Italia con Il Crinale (Einaudi) un war novel focalizzato sulla Disfatta di Fetterman del 1866 nel pieno delle tensioni tra gli americani, reduci dalla sanguinosa guerra civile, e la grande coalizione di tribù di nativi americani nei territori dei Lakota. Uno dei leimotiv di Punke è quello di ricostruire l’epica western e la mitologia della frontiera (come avvenuto in Revenant) attraverso processi di decostruzione e anti-romanticizzazione del passato. L’autore, impavido ricercatore storico e fine politico della Casabianca, ci permette di rivivere lo “scontro di civiltà” non solo grazie all’evocativo e crudo punto di vista dei Lakota ma anche con l’inedito point of view delle donne di Fort Phil Kearny, l’insediamento yankee in pieno territorio nemico posto a sorvegliare i percorsi verso il Montana. Ovviamente non mancano i soldati che sono imbevuti di riferimenti moderni al clima socio-culturale americano odierno senza però snaturare il contesto storico. Ci saranno soldati pro-colonizzazione violenta, intrisi di idee razziste e del mito del white men progress, altri più cinici e semplicemente dediti alla guerra per il puro piacere di uccidere, molti invece sono ligi agli ordini e all’onore, altri invece odiano combattere e fanno la guerra per sopravvivere. L’affastellarsi di tutti questi punti di vista rende Il Crinale un sontuoso romanzo corale che con precisione storica compie un vero revival delle epiche gesta dei Lakota contro i soldati del forte. Uno dei punti essenziali del romanzo è la caratterizzazione di personaggi quasi leggendari come Nuvola Rossa e Cavallo Pazzo, Punke ricostruisce il carisma dei capi tribali attraverso numerosi documenti e scegli di schierarsi sempre in una via di mezzo che allontana le iperboli e le banalizzazioni. Il ritratto che si evince dei personaggi indiani è un esempio di virtù e devozione alla terra e al popolo ma Punke non tralascia momenti gretti e “umani” per rendere la narrazione più verosimile possibile e senza ricorrere a stereotipi e luoghi comune. Anche gli “eroi della frontiera” sono cesellati fedelmente e vengono presentati anche come anti-eroi o uomini comuni costretti a combattere. In definitiva Il Crinale è un esperimento narrativo riuscitissimo che non deluderà assolutamente i fan di Michael Punke o gli estimatori dei romanzi storici – western. La frontiera diventa il crocevia delle contraddizioni e degli impulsi primordiali e lascia al lettore la possibilità di esplorare la vastità storico-geografica americana da un punto di vista privilegiato e Punke in questo eccelle davvero.

 Cristiano Saccoccia

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Il Crinale

Michael Punke

Gaspare Bona

Einaudi

22 euro

pp. 456

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