“I no delle donne” di Jennifer Tamas (Marietti 1820, 2023 pp.256 € 28.00) nella traduzione di Giulia Frare, è un manifesto al femminile che ingloba la potenzialità sconfinata e rafforzativa di una scelta, nell’indipendenza di dire no, per esprimere, nella volontà di una risposta chiara e decisa, l’importanza di affermare se stessi e di restituire la propria personalità.
L’autrice sdogana la storia del dominio maschile nella lettura dei grandi classici della letteratura, celebra i personaggi ribelli e rivoluzionari che hanno sostenuto la necessità di emergere dalla supremazia androcentrica e non si sono adeguate all’imposizione remissiva della sottomissione. L’originale e dettagliato elenco di donne intraprendenti enuncia in successione la mitologia degli archetipi, la disposizione culturale della seduzione, la sottile e perversa ispirazione dell’assenso. Il libro ripercorre l’iniziazione insinuante e magnetica della dipendenza amorosa nelle favole di Cappuccetto Rosso, La bella addormentata nel bosco e la Bella e La Bestia, rinforza la dichiarazione coraggiosa di ogni resistenza, incarnata nella raffinata perspicacia dei canoni espressivi del rifiuto, in figure emblematiche come Andromaca, Elena di Troia, Marilyn Monroe, Berenice. Jennifer Tamas raccoglie con intelligente e provocatoria sollecitudine l’agilità interpretativa di un nuovo e libero approccio alla lezione dell’identità della soggettività femminile, spiega dettagliatamente la partecipazione intellettuale e sociale alla formazione dei malintesi e dei fraintendimenti nel ruolo delle donne, intuisce e valuta il significato allusivo di un mondo in cui la lusinga ostentata e cerimoniosa di una educazione sottintende la visione pericolosa e nociva del pregiudizio. Fronteggia il contrappeso avvincente e spregiudicato delle donne nel ricompensare adeguatamente la trasformazione dell’istituzione morale, nel restituire alla libertà il sentimento dell’amore, offrendo la rigorosa e fortificata semantica di un’attualità sentimentale in contrasto con la riservatezza servile delle relazioni. I
ll libro ”I no delle donne” trasmette in una sola parola monosillaba la lapidaria e risoluta esigenza di intraprendere un percorso alternativo, nell’itinerario equivoco dei processi etici della coscienza, nei modelli ideali della filologia, mostra la legittima capacità di sfidare il mutamento interpretativo superando lo stereotipo prestabilito delle eroine, oscurate dall’ombrosa persuasione del vincolo dell’accettazione, traccia una straordinaria e innovativa esposizione dell’emancipazione nella negazione del consenso. Jennifer Tamas destabilizza, con la sua schietta, autentica e determinata scrittura, le contaminazioni di ogni sequestro emotivo nell’incrocio perverso tra carnefice e preda, attua un ribaltamento delle regole di potere, attraverso l’istruzione democratica dell’opposizione e la necessità di decidere ostinatamente di non cedere all’arrendevolezza. Esplora l’analisi dei testi con l’approfondimento della deviazione, falsa e ingannevole, dei desideri femminili codificati dall’epoca, indaga le strategie di avversione nella deleteria autorità sociale dell’Ancien Régime, riabilita la teoria dello studio psicoanalitico nell’evoluzione di una proiezione difensiva, concentra il bisogno di riavvicinare le voci discordanti delle protagoniste alla sensibilità e all’azione. Realizza una conoscenza didattica, utile come insegnamento per scantonare il pensiero prigioniero di un immaginario, per oltrepassare la retorica romantica, affrancare l’universo delle donne dalla prospettiva maschile e sottrarre dalla soggezione lo spirito dialettico e autonomo del vivere.
Rita Bompadre