Con Minerva in fiamme Susanna Raule è al suo esordio nei Gialli Mondadori. Protagonista è Minerva Blanc, Mimì, una psicologa e psicoterapeuta quarantenne il cui nome fa già intuire il suo energico temperamento: “Era la patrona delle arti, dei mestieri e della saggezza. Oddio, anche della guerra”. Lavora in un centro pubblico per adolescenti a La Spezia e nella stessa città convive con Orlando, di professione pittore, e con il gatto David.
Giugno. Un lunedì mattina Mimì si sveglia con la gamba destra in fiamme e dolorante, sintomo di una recidiva della malattia di cui soffre da ormai quindici anni: la sclerosi multipla. E benché questo inizio possa apparire drammatico, il racconto è in realtà una commedia tanto che l’autrice scrive in prima pagina un elenco dettagliato dei personaggi e dei loro ruoli – alla stregua di un componimento teatrale. Ma è anche (e soprattutto) un giallo perché Mimì, quello stesso lunedì, scoprirà che un suo paziente è morto. Lui è il sedicenne Angel, in terapia forzata per spaccio, e, sebbene la dinamica del ritrovamento del corpo faccia pensare a un incidente, in lei iniziano a sorgere spontanee delle domande, si insinuano nella sua mente dei dubbi e, quasi senza accorgersene, si ritrova a indagare su questa morte. L’indagine si allarga coinvolgendo anche i suoi colleghi psicologi che, abili per professione ad analizzare le persone, si immedesimano detective e aggiungono supposizioni e teorie creando situazioni paradossali. E mentre il lettore resta piacevolmente impigliato nei disegni mentali e nella suspence creata da Mimì alla ricerca della verità, la lettura sfocia improvvisa in pagine intessute di ironia: “Minerva caracollò verso valle sul suo zampino di maiale” .
Ma c’è di più. Il libro infatti racchiude in sé situazioni ed enunciazioni tali da traslare il ritmo della lettura verso dinamiche collettive e culturali di complicata gestione nella nostra epoca, e le indicazioni che a supporto di ciò l’autrice inserisce nelle pagine sono molteplici.
Ad esempio, il tema dell’integrazione delle persone immigrate e della loro inclusione:
“Angel faceva parte di quella seconda generazione di dominicani che parlavano sia spagnolo sia puro spezzino, avevano fatto tutte le scuole in Italia, erano relativamente integrati e, allo scadere dei diciotto anni, sarebbero entrati in un purgatorio burocratico per avere la cittadinanza.”
Oppure, la disparità sociale tra la categoria degli psicologi e psicoterapeuti e quella dei medici che, seppur con percorsi di studio simili, non si uguagliano nei medesimi benefici, ad esempio nei tirocini obbligatori:
“La stessa cosa era prevista anche per i medici, loro però venivano pagati. Gli psicologi si lamentavano da anni di questa disparità di trattamento, era chiaro, ma erano psicologi: protestavano con pacate e ragionevoli lettere al Governo, senza avere in mano nessuna leva che la società percepisse come tale”.
E nel romanzo viene data voce proprio alla categoria degli psicologi e psicoterapeuti, a cui l’autrice appartiene, allo scopo di provocarne una reazione, così come la stessa Raule afferma: “Minerva in fiamme è un astuto espediente per conquistare una nicchia di mercato difficile da aggredire, quella dei terapeuti. (..) Quello che mi preme sottolineare, per i colleghi che sono il target del libro, è che parlo bene della categoria, ma limitatamente”
E ancora, al centro delle intenzioni dell’autrice c’è sicuramente la necessità stringente di scrivere della sclerosi multipla, malattia vissuta in prima persona. Infatti, grazie alla gestione della quotidianità di Minerva e all’umorismo con cui ha volutamente contraddistinto il carattere del suo personaggio, ha la possibilità di poter alleggerire il peso di una tematica medica che ben conosce, impegnativa e gravosa, dandole una prospettiva più ampia: “…se mettevi in fila tutte le miserie e le disgrazie del genere umano, che ne sapevi tu di chi stava peggio? Non avevano tutti il diritto di lamentarsi? Più o meno in quel momento Minerva aveva smesso di lamentarsi per la sua malattia”
Minerva in fiamme è crimedy, un mix eccentrico di crimine e commedia, che con stile brillante e con argomenti e sfumature di molteplice intensità cattura il lettore con brio, pagina dopo pagina.