Bruno Quaranta intervista Ermanno Olmi, il regista nato a Bergamo che “con le mani modella le parole come il vasaio l’argilla”. Parlano di libri e su Tolstoj Olmi afferma “mi affascina, in lui, il conflitto continuo tra carne e spirito; per tenere a bada il desiderio spostava armadi…C’è un racconto dello scrittore russo, “Il padrone e i salariati”, che le parti sociali dovrebbero meditare”. Di Mario Rigoni Stern, di cui fu amico, ricorda la fedeltà “al suo brolo, cui conferiva di prova in prova un valore cosmico, universale”. Olmi attento e fine lettore dunque, ma che si congeda dal suo intervistatore ammettendo che “tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico”.
(Bruno Quaranta, TTL pag. 11, 7-1-2012)