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Edith Wharton inedita. Ho bevuto il vino della vita, finalmente

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Nel 1907, quattordici anni prima di ricevere il Premio Pulitzer per il romanzo L’età dell’innocenza, Edith Wharton fu presentata a Morton Fullerton, un giornalista con cui avrebbe intrapreso una relazione appassionata. Fu mesi dopo quel primo incontro, in ottobre, che iniziò a scrivere La vita separata (L’âme close), un diario che saltuariamente avrebbe tracciato gli otto mesi della loro storia d’amore, in un momento in cui lei desiderava compagnia e il suo matrimonio era sempre più teso. Nel maggio del 1908, mentre il marito era a casa nel Massachusetts, Wharton e Fullerton trascorsero un periodo di tempo insieme a Parigi; l’annotazione che segue fu scritta proprio mentre il loro incontro francese si stava concludendo. La loro relazione clandestina continuò per due anni. Edith Wharton divorziò dal marito nel 1913.

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21 maggio.

I miei due mesi, i miei incredibili due mesi, sono quasi finiti! … Ho bevuto finalmente il vino della vita, ho conosciuto la cosa più degna di essere conosciuta, sono stata riscaldata da parte a parte, per non raffreddarmi mai più fino alla fine….

Oh, Vita, Vita, come ti ringrazio per questo! Quanto ho fatto bene a fidarmi di te, a sapere che il mio giorno sarebbe arrivato, e a essere troppo orgogliosa, e troppo sicura del mio destino, per accettare per un momento un dono inferiore, una felicità più piccola di quella che avevi in serbo per me!

Quante volte mi dicevo: “Nessuno può amare la vita come la amo io, amarne la bellezza, lo splendore e l’ardore, e trovare le parole per descriverli come faccio io, senza averne un giorno una parte” – intendo la cara parte intima che si indovina, sempre, al di là e dietro il loro brivido universale! – E il giorno è arrivato – il giorno è arrivato – e vi ho riversato tutta la mia gioia di vivere accumulata, tutto il mio senso della bellezza e del mistero del mondo, ogni impressione di gioia e di bellezza, nella vista o nel suono o nel tatto, che ho sempre immaginato per me stessa in tutti i bei giorni in cui tessevo tali sensazioni in un velo di colore per nascondere il grande vuoto dietro….

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