Nel suo libro-memoir del 2010 “Making Toast” Roger Rosenblatt raccontava la sua vita dopo la morte della figlia Amy, a 38 anni, per un difetto cardiaco non diagnosticato, nel dicembre 2007. Il giorno in cui Amy morì, Rosenblatt e la moglie lasciarono la loro casa a Quogue, a Long Island, per Bethesda nel Maryland, e si trasferirono a casa del marito di Amy e dei suoi tre figli piccoli. “Per quanto tempo ti fermi?” fu la domanda della nipote di sette anni di Rosenblatt il giorno dopo. “Per sempre,” rispose lui. La forza della narrazione di Rosenblatt risiede in come egli riesce a mantenere il controllo, nelle emozioni che trasmette ai lettori lasciando immaginare ciò che sta al di sotto degli aneddoti sui mille compiti giornalieri che comporta crescere tre bambini senza madre giorno per giorno. Giornalista di lunga data, romanziere, drammaturgo e docente, Rosenblatt trovava in quel libro il modo di raccontare tutto questo, lo choc collettivo di una famiglia e i mesi che seguivano la morte di Amy. “Kayak Morning” è il seguito di quel libro, due anni e mezzo dopo, e racconti di un semplice mattino d’estate a Quoque. Sebbene breve come il precdente libro, pone domande ancora più grandi. Non è un libro di memorie, ma una meditazione, su ciò che segue il dolore e su come il dolore si trasforma nel tempo.
(Donna Rifkind, The New York Times, 8 gennaio 2012)