In Qui non c’è niente per te, ricordi?, Sarah Rose Etter ci offre una narrazione struggente e inquietante della vita di Cassie, una donna di 33 anni che lotta contro la solitudine e il disfacimento emotivo. Il titolo scelto, che risuona come un doloroso promemoria di vuoto e perdita, cattura perfettamente l’essenza della storia: una costante assenza di speranza, un luogo dove niente sembra più avere senso.Cassie vive e lavora a Silicon Valley, un ambiente dove il successo professionale è spietatamente legato al sacrificio personale. Immergendosi in un lavoro estenuante presso una startup tecnologica, Cassie si sente inghiottita da una vita che si fa sempre più insopportabile. Il buco nero che solo lei può vedere, una presenza costante e minacciosa, è un simbolo potente del suo malessere interiore, che si espande e si contrae insieme alle sue emozioni più oscure. La sua vita diventa una battaglia contro il vuoto, in un mondo che, pur in rovina, non sembra mai fermarsi.
La scrittura di Etter è affilata, tagliente, ma intrisa di un’intimità che fa sì che il lettore senta il peso delle paure di Cassie come fossero le proprie. In questo romanzo, il fallimento personale, il crollo psicologico e l’alienazione si intrecciano con le catastrofi globali. E in mezzo a tutto questo, Cassie cerca disperatamente un’ancora, ma ciò che trova è solo un vuoto sempre più grande, in cui tutto svanisce.
Qui non c’è niente per te, ricordi? è una lettura intensa, una riflessione sull’incapacità di trovare un senso nel caos e nella superficialità della vita moderna.
Cristiano Saccoccia