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Philip K. Dick inedito. La mia vita e il mio lavoro creativo sono giustificati e completi

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Nel 1968 fu pubblicato il romanzo di fantascienza post-apocalittica di Philip K. Dick, Do Androids Dream of Electric Sheep?– la storia di un cacciatore di taglie, Rick Deckard, il cui compito è quello di trovare e “mandare in pensione” gli androidi ribelli – che suscitò quasi subito l’interesse degli studi cinematografici desiderosi di adattarlo per il grande schermo. I primi colloqui e le prime bozze di sceneggiatura non impressionarono Dick; tuttavia, nel 1981, quando Ridley Scott era ormai a bordo per dirigere una sceneggiatura riscritta da David Peoples, egli ebbe modo di dare un’occhiata al film in uscita – ora intitolato Blade Runner – che gli fece cambiare completamente idea. La sera stessa, entusiasta, scrisse questa lettera alla casa di produzione responsabile e condivise i suoi pensieri. La tragedia è che Philip K. Dick morì cinque mesi dopo aver inviato questa lettera, senza aver visto il capolavoro che aveva ispirato. Oggi è considerato da molti il più grande film di fantascienza mai realizzato.

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Caro Jeff,stasera mi è capitato di vedere il programma televisivo di Canale 7 “Urrà per Hollywood” con il segmento dedicato a BLADE RUNNER. (A dire il vero, non l’ho visto per caso; qualcuno mi ha avvisato che BLADE RUNNER avrebbe fatto parte del programma e che avrei dovuto guardarlo). Jeff, dopo aver visto – e soprattutto dopo aver ascoltato Harrison Ford parlare del film – sono giunto alla conclusione che questo non è fantascienza, non è fantasy; è esattamente quello che Harrison ha detto: futurismo. L’impatto di BLADE RUNNER sarà semplicemente travolgente, sia per il pubblico sia per i creativi e, credo, per la fantascienza come settore. Poiché scrivo e vendo opere di fantascienza da trent’anni, questa è una questione di una certa importanza per me. In tutta franchezza, devo dire che negli ultimi anni il nostro campo si è gradualmente e costantemente deteriorato. Nulla di ciò che abbiamo fatto, individualmente o collettivamente, è all’altezza di BLADE RUNNER. Non si tratta di evasione, ma di super-realismo, così grintoso e dettagliato e autentico e dannatamente convincente che, beh, ho trovato la mia normale “realtà” odierna pallida al confronto.

Quello che voglio dire è che tutti voi, collettivamente, potreste aver creato una nuova forma unica di espressione grafica e artistica, mai vista prima. E credo che BLADE RUNNER rivoluzionerà la nostra concezione di ciò che la fantascienza è e, soprattutto, può essere.
Permettetemi di riassumere in questo modo. La fantascienza si è lentamente e ineluttabilmente adagiata in una morte monotona: è diventata consanguinea, derivativa, stantia. Improvvisamente siete arrivati voi, alcuni dei più grandi talenti attualmente esistenti, e ora abbiamo una nuova vita, un nuovo inizio. Per quanto riguarda il mio ruolo nel progetto BLADE RUNNER, posso solo dire che non sapevo che un mio lavoro o una mia idea potessero raggiungere dimensioni così sbalorditive. La mia vita e il mio lavoro creativo sono giustificati e completati da BLADE RUNNER. Grazie… e sarà un successo commerciale straordinario. Si dimostrerà invincibile.
Cordialmente,

Philip K. Dick

 

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