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Bruna Manzoni. Legami al buio

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Talora o spesso capita che un’opera prima sia già compiuta e che poi le opere successive vadano in decrescita. È quanto è capitato con il caso Strega Donatella di Pietrantonio.

L’opera riuscitissima di Tomasi di Lampedusa è un romanzo opera prima e resta anche tale. Senza azzardare parallelismi audaci, l’opera prima di Bruna Manzoni è già un romanzo di formazione riuscito e compiuto e fa presagire un brillante futuro. Vincitrice il 26 ottobre c.a.del premio umbro Fulgineamente 2024.

Si tratta di un romanzo di formazione con protagonista la famiglia allargata Lobello, vista attraverso gli occhi e la voce del giovane adolescente.

Le cose della vita indagate attraverso lo sguardo intelligente di Tancredi, dodicenne complessato e spesso bullizzato dai compagni; alle prese con una famiglia difficile, dove si intrecciano segreti e mezze verità, dove passato e presente iniziano a svelare i loro nessi grazie all’arrivo di una nonna sconosciuta e stravagante che scardina molte delle inviolate certezze di casa Lobello.

E’ l’inizio di un dialogo familiare, di un racconto che si dipana lungo decenni, a partire dalla generazione nata nel primo dopoguerra e che ripercorre gli anni della contestazione giovanile, del terrorismo e della rivoluzione sessuale.

Vicende che però restano sullo sfondo, perché i protagonisti della trama che giorno per giorno prende forma attraverso i racconti, la testimonianza di vecchie lettere ritrovate, e la puntigliosa curiosità di Tancredi, sono i suoi familiari. Personaggi che hanno fondato le loro certezze su legami che si rivelano fragili, e che vengono spazzati via e stravolti dall’irrompere della verità.

Scrutare nel buio, dei legami e del passato, non è solo la ricerca di una verità assoluta, che non esiste, ma svelare ciò che la luce impedisce di vedere. Perché aldilà della razionalità, siamo esseri abitati, i nostri morti ci abitano, e così le loro storie, che si mescolano alla nostra.

E’ il potere generativo del racconto, la parola e l’ascolto, che rimettono al centro il valore della relazione umana. Nessuno può cancellare i traumi, subiti e inflitti, ma solo attraverso la narrazione i personaggi trovano il modo di perdonarsi e perdonare.

Un romanzo che tratteggia uno spaccato della complessità della famiglia contemporanea. La fine della famiglia così detta “tradizionale”, le difficoltà di una famiglia allargata, ma anche le opportunità che si possono sviluppare in una società in cui gli standard delle figure genitoriali sono in continuo mutamento.

In cui le donne, seppure a fatica, cercano e trovano spazi nuovi oltre gli orizzonti limitanti della maternità e della cura. In cui anche gli uomini iniziano a comprendere che le fragilità posso essere una risorsa e non solo una debolezza.

Di fondo c’è l’idea che questo paese sia molto più consapevole dei propri diritti civili, compreso quello di scegliere una morte dignitosa, di quanto non sia disposto a riconoscergli il legislatore.

Un romanzo che attraversa anni roventi, come quelli di Piombo, che indaga su tematica trasversali, che sa guardare la realtà in maniera caleidoscopica e che assegna alla terza età il ruolo di deus ex machina.  Il confronto tra generazioni anche lontane, l’analisi interiore ed esteriore aprono squarci di verità. La scoperta del re nudo, per quanto

dolorosa, è l’unica chiave di lettura del reale che scopre il velo di Maya di cui spesso ci si ammanta.

Il disvelamento della verità e dei legami nascosti tra le cose del mondo e le persone aiutano ad accettare e abbracciare verità, anzi le verità.

Romanzo di riflessioni analitica in cui il testimone della vita viene passato dalla nonna al piccolo Tancredi. Libro in cui, nonostante le difficoltà, vale sempre la pena vivere e costruire se lo si fa con amorevole e prezioso disincanto.

Il cielo punteggiato di stelle, come da copertina, induce a volgere lo sguardo alla stella polare, guida etica che promette una bella giornata.

Giovanna Albi

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Bruna Manzoni, Legami al buio

Bertoni editore 2024

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