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Tutte le grandi elevazioni del cuore avvengono nel passato rivisitato

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A mia insaputa, ma con gioia, leggo ora, su Relazioni: un testo di Federico Ferrari. Condivido le medesime preoccupazioni. Ieri parlando con persone che stimo, cui raccontavo allarmato le radici del discorso del ministro della cultura, ho compreso che non si preoccupavano coloro che non hanno mai letto Evola. Il pensiero del ministro si fonda sul duo Jünger & Evola, ovviamente in modo incognito e non esplicito.

La dichiarazione che la cultura sia una “Religione Sociale Universale” potrebbe essere la visione di Jünger della cultura come elemento che trascende l’individualismo, rappresentando un pilastro metafisico in un mondo sempre più tecnologico con l’umano massificato bla bla. Evola vedeva nella cultura e nella tradizione, scusate, Tradizione con T maiuscola, un asse portante per contrastare la modernità e il materialismo. Centralità dello Spirito, be’ qui c’è l’enfasi sulla cultura come antidoto ai conflitti, estremismi e fanatismi, appunto rievoca il pensiero di Evola, che vedeva nella Tradizione e nello Spirito elevato un modo per resistere alle forze disgreganti del presente. Jünger condivideva l’idea che ci fosse un “Spirito” superiore che guida e sostiene. [Invero uno spirito santo agisce sui corpi sociali, ma non è il loro! e si complicherebbe troppo la faccenda].

L’idea della cultura come risorsa per la Paideia dei giovani risuona con la prospettiva evoliana di un’educazione che formi non solo l’intelletto ma il carattere, in linea con la sua filosofia dell’Uomo Differenziato e della conseguente ascesa del medesimo, non ricordo se è un’Ascesa maiuscolata. E come Jünger nell’educazione virile vede uno strumento per formare uomini capaci di resistere ai venti della storia. Universalismo e Identità Nazionale (tutto Maiuscolo!) ovvero la conciliazione tra il cosmopolitismo (universalismo dice il nostro ministro) e la difesa dell’identità nazionale ricalca ancora Evola, che criticava l’internazionalismo moderno ma vedeva in un ordine (spirituale) universale la possibilità di edificare una “comunità” di eletti. Jünger, pur non legato alla nazione in senso stretto, credeva in una gerarchia spirituale sovranazionale. Pensiero Solare e Filosofia del limite, dimmi tu se il “pensiero solare” (con la maschera di Camus tra parentesi) non può essere collegato all’idea di Evola del “Sole Invictus” come simbolo di una visione trascendente che illumina “oltre le ideologie”. E questa che cos’è, se non ideologia? Non bastasse chiude sull’importanza del passato e delle “radici” indicando l’importanza della memoria storica, in un’epoca di amnesia culturale, con Strauss: “Tutte le grandi elevazioni del cuore avvengono nel passato rivisitato. E se ci si toglie il senso del passato, ci si trasferisce in una commedia sempre agra senza tempo e senza spazio”.

Un mio amico dice che sono solo un’accozzaglia di stupidaggini, che gli do un peso che non merita, spero abbia ragione lui, ma temo di non essere dalla parte del torto io.

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