Il libro “Adelaida” di Adrián N. Bravi (Nutrimenti, 2024 pp. 144 € 17.00) è risultato vincitore della 43ª Edizione del Premio Letterario Giovanni Comisso 2024, sezione Biografia, e della 53ª Edizione del Premio Letterario Basilicata 2024, sezione Narrativa. L’opera contiene la dignitosa e autorevole voce dell’anima, attraversa il labirinto della memoria emozionale, diffonde sapientemente il destino di una donna singolare e combattente nel tirannico contesto politico e sociale argentino, eleva l’autentica libertà delle pagine nella finalità espressiva e interpretativa della storia. Adrián N. Bravi trasmette il potere evocativo delle parole, narra il caloroso e profondo valore dell’amicizia con Adelaida, caratterizzata dalla confidenza degli incontri e dall’intensa disponibilità delle testimonianze, incrocia la spiegazione intellettuale nella direzione dell’indipendenza artistica, ricercando nello strumento umano, protagonista dei cambiamenti del tempo, la traccia di un amore incondizionato per la vita. Adelaida Gigli, nata a Recanati, vissuta in Argentina e poi tornata nella sua terra d’origine, artista innovatrice, ironica e rivoluzionaria, donna valorosa e intraprendente, rappresenta l’ideale di emancipazione e redenzione, nella memorabilità del suo vissuto. L’autore affida alla spontaneità biografica la discrezione di una familiarità ricostruita nella trama commossa, turbata da ogni acuta percezione affettiva e cullata dalla premurosa compassione. Traduce la grazia dell’ispirazione nella difesa della spiritualità e nel tumulto dei sentimenti, custodisce con rispetto e onestà il peso crudele delle assenze, protegge le insurrezioni ostinate della speranza, trasforma il dolore delle ingiustizie in riscatto nel rifugio indulgente dell’arte.
Adrián N. Bravi sussurra con raffinata gentilezza la tormentata esistenza di Adelaida, emana il profumo di un respiro militante, nell’alito di vento che restituisce al cielo l’incanto della resistenza, circonda nella luce sublime delle conversazioni l’intimità della malinconia, afferma l’aspirazione di una donna nella consapevolezza di trovare una propria identità. Recupera il documento valoroso della ribellione, la genuinità impulsiva e irriverente, descrive la sorte di Adelaida nello struggente e passionale inno alla bellezza nonostante le atroci condanne di un’inaccettabile dittatura, la punizione della censura, lo straziante trauma dei desaparecidos e l’abisso della perdita degli affetti più cari. Leggere Adelaida significa scoprire l’umanità letteraria dell’entusiasmo e della tenerezza, rinnovare la necessità fondamentale di ospitare il vivo profilo del ricordo e la meraviglia di elogiare l’espressione reale e immaginativa del linguaggio poetico. Adrián N. Bravi riassume nell’eredità storica e umana il lacerante esilio, l’allontanamento angoscioso dalle origini, nel groviglio disorientante del silenzio e nella radice drammatica delle emigrazioni, trattiene il patrimonio di una coinvolgente, inestinguibile sensibilità, come dimostra una poesia di Adelaida del 1968 sull’amore come dichiarazione trafitta dal ritorno alla nostalgia, oltre la dimenticanza: ”Quando io morirò/moriranno tante cose/questo amore, in primo luogo./Io sono tutte quelle cose”.
Rita Bompadre