Se guardiamo all’idea di libro digitale, la cosa meno interessante potrebbe essere il fatto che il libro sta “diventando digitale”. Certo, tocca le nostre preferenze personali, la rassicurante certezza del volume di carta tra le mani. Tocca persino elementi sociali (mostrare la copertina di un libro che si legge in treno è una forma di comunicazione) e di architettura di interni: cosa arreda meglio dei libri di carta? Eppure la carta è un supporto, esattamente come i bit del digitale. Quello che noi realmente amiamo sono le storie o i pezzi di conoscenza che diventano nostri quando accediamo al pensiero di qualcuno in forma scritta. Se cambia il supporto significa che ci sono dei vantaggi. Il cambiamento di supporto, però, è solo l’innesco di processi molto più profondi. Il mondo del libro, quello che gli addetti ai lavori chiamano editoria (ma anche l’idea di libro nella mente del lettore), si disegna “intorno” alle proprietà funzionali del supporto.
(Giuseppe Granieri, Apogeoonline, 11-01-2012)