Rock Reynolds intervista oggi Rose Tremain, scrittrice inglese di “La casa della seta” (Marco Tropea Editore, traduzione di Maria Barbara Piccioli), “ennesima conferma di un talento cristallino e di una rara profondità di introspezione” in cui si trovano echi di Balzac e di Hardy.
L’autrice confida “quando creo un personaggio, cerco sempre di fornire una veloce rappresentazione iniziale, in maniera di darne al lettore uno schizzo vivido. E’ importante che il lettore riesca a vedere, oltre che a capire. Se non siamo in grado di descrivere a tinte vivaci tanto il paesaggio quanto i personaggi, dentro di noi non sembreranno autentici”.
(Rock Reynolds, l’Unità pag. 38, 12-1-2012)