Maurizio Cucchi firma oggi un editoriale su Avvenire a proposito del cattivo uso della lingua italiana. Prendendo spunto anche dalle riflessioni di Tullio de Mauro – che conferma che “il 70% degli italiani è al di sotto del livello minimo di lettura – Cucchi scrive che “in tempo di civiltà dell’informazione il grado di conoscenza e uso della lingua dovrebbe essersi elevato, anziché appiattito, omologato verso un basso basico, oltre che orrendamente kitsch, come possiamo constatare ogni giorno. Ascoltare i televisivi parlare fa spesso inorridire. L’enfasi da venditore di cipolle è dominante”.
(Maurizio Cucchi, Avvenire pag. 28, 12-1-2012)