Renato Pennisi è avvocato e poeta siciliano. Ne “La notte” (Interlinea) la sua poesia attraversa i giorni uguali della “legale prigionia”, indaga la “malinconia annoiata” della legge. L’attenzione si fa minuta, quasi maniacale, in cerca di un ordine impossibile. Pennisi scrive asciugando e levando, togliendo e sottraendo, lasciando esposte nude parole che evocano riti, cerimonie, visitazioni.
(Daniele Piccini, La Lettura, Corriere della Sera, p. 18, 15-1-2012)