Jorge Luis Borges fu direttore della Biblioteca Nazionale di Buenos Aires dal1955 al 1973. Durante questi anni portò nei suoi uffici numerosissimi suoi libri per controllare i riferimenti delle sue “Opere complete” e di altri lavori del periodo (come “Manuale di zoologia fantastica”). Molti dei suoi libri, più di un migliaio, furono lasciati alla Biblioteca, ma non furono classificati nel tempo, né assemblati per creare un “Fondo Borges”. Ora due giovani ricercatori, Laura Rosato e Germàn Alvarez, con un lavoro durato dieci anni, li hanno recuperati. Per scovare i libri letti e consultati da Borges sono partiti dalle sue opere, hanno guardato le fonti che citava e sono giunti alle tanto agognate letture. Molte filosofiche, molti testi sulla letteratura (John Donne, Melville, Ariosto, Carducci e molti altri) e tanto Dante. Nei libri Borges annotava, senza invadere mai il testo, i suoi commenti letterari o appunti per progetti futuri. In un caso il libro del teologo Christian Walch diviene anche il supporto per una poesia ad oggi inedita.
(Maurizio Ferraris, La Repubblica, p. 35-37, 15-1-2012)